Erano le 11,04, a Napoli, quando in contemporanea con Beslan, cittadina dell’Ossezia, lunedì mattina (3 settembre), si effettuava un lancio di 334 palloncini bianchi, tanti quante furono le vittime della strage provocata dai terroristi ceceni, il 3 settembre di otto anni fa.

Ferdinando Maddaloni e Carmen Femiano, due attori napoletani, hanno organizzato questa manifestazione in memoria delle vittime. BeslaNapoli, è questo il nome del flash mob, manifestazione nata soprattutto nel ricordo dei 186 bambini che furono barbaramente assassinati in quella scuola.

Da qualche anno Ferdinando e Carmen si occupano dei bambini che sopravvissero alla strage con un progetto chiamato “Una videoteca per Beslan”.Attraverso questo progetto raccolgono fondi in maniera autonoma, senza alcun aiuto esterno o di enti, e ogni anno si recano in Ossezia, per portare un sorriso, dei doni e soprattutto un supporto morale e psicologico a tutti bambini osseti.

«I bambini si devono sentire amati e protetti, non in colpa perché loro sono ancora vivi – ha detto Carmen Femiano,- e noi facciamo il possibile per regalare loro, un sogno, e anche perché si rendano conto che non esistono solo persone cattive che possono far loro del male. Queste piccole vittime innocenti devono uscire dal lor incubo peggiore».

Durante il flash mob in diretta da Beslan, una voce elencava i nomi delle 334 vittime, un momento intenso di emozione commozione.

«Il lancio dei palloncini ha un valore simbolico, le vittime delle stragi non si devono dimenticare e i bambini non si toccano, questa cerimonia serve a capire che non dobbiamo morire anche noi, non dobbiamo lasciarci sopraffare dall’idea che le cose non cambiano, al contrario, è da qui che bisogna risorgere, bisogna rimettere in moto il nostro cervello e la nostra anima pensante» sono state  le parole di Ferdinando Maddaloni visibilmente commosso.

Alla fine della manifestazione, Ferdinando e Carmen, insieme a tutti i presenti, hanno registrato un video messaggio che sarà fatto vedere, a Pasqua, ai bambini di Beslan, nel messaggio si leggeva: “Privet nàscim beslanskim druzìam is Niapòlia” (Da Napoli un saluto a tutti gli amici di Beslan).

Giusy Clausino

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Di Redazione

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