Quali sono i motivi che hanno portato alla mobilitazione il mondo della scuola?

Due su tutti: Un secco NO ai super poteri del dirigente scolastico e a modelli di gestione autoritaria della scuola che stravolgono i principi di un’autonomia fondata sulla collegialità, la cooperazione, la condivisione, il pluralismo culturale e la libertà di insegnamento.

Ma c’è anche la richiesta ad attuare da subito un piano di assunzioni che assicuri la stabilità del lavoro per tutto il personale docente e ATA impiegato da anni precariamente nel mondo della scuola; la richiesta di organici adeguati al fabbisogno, per un’offerta formativa efficace e di qualità; il rinnovo del contratto del comparto scuola scaduto da sette anni per una giusta valorizzazione dei lavoratori;  Un altro NO  che è gridato in piazza è quello ad incursioni per legge su materie soggette a disciplina contrattuale, come le retribuzioni e la mobilità del personale;  ed infine si chiede l’avvio di una politica di forte investimento su istruzione e formazione, recuperando il gap che separa la scuola italiana dagli altri paesi europei.

Parliamone...

Di Michele Docimo

Aversano (in prestito a Trieste), eterno indeciso: giornalista free lance, comunicatore sociale, fotoreporter, videomaker, copywriter, storyteller, formatore, speaker ed autore radiofonico. Dirige NOTIZIE MIGRANTI [www.ntoziemigranti.it] e CONTRASTOTV [www.contrastotv.it]. E’ presidente di MIGR-AZIONI APS [www.migr-azioni.info]. A sei anni ha imparato a leggere e da allora non ha più smesso. Oggi sta cercando di imparare a scrivere. È convinto che gli africani salveranno gli italiani.

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