Tezeta Abraham su Rai Due

Parte stasera sotto la regia di  Riccardo Milani e Francesco Vicario, registi affermati sul piccolo e sul grande schermo (“Il posto dell’anima” per il primo,  “I Cesaroni” e “Un medico in famiglia” per il secondo) l’avventura di attrice di Tezeta Abraham, indossatrice da oltre un decennio per grandi nomi della haute couture come Fendi a Moschino e finalista di Miss Italia nel 2010.

A unirli è la serie tv “E’ arrivata la felicità”, 12 episodi in programmazione nella prima serata di Rai Uno a partire da questa sera, giovedì 8 ottobre. Una commedia degli equivoci all’italiana, scritta e ideata dal prolifico Ivan Cotroneo e co-prodotta da Rai Fiction e Publisbei. Per la modella italo-etiope, che nei panni di Francesca interpreta «un personaggio attuale, che mi ha convinto subito», è un debutto assoluto. Ma a muovere i primi passi sui palinsesti nazionali, come ha spiegato all’Agenzia di Stampa Redattore Sociale, sarà anche «la storia, ancora troppo poco raccontata, di una donna di seconda generazione, figlia di stranieri ma anche profondamente romana, come me e molti giovani, italiani nella vita ma non sulla carta».

Tezeta Abraham, classe 1985, ha calcato le passerelle di Milano, Parigi e Amburgo, «senza però accettare fino a ora proposte dal mondo del cinema e della TV, che a una donna di origine africana offrono, spesso, ruoli stereotipati. Ho ricevuto copioni per impersonare prostitute, migranti irregolari, donne di boss mafiosi e addirittura, una volta, per una parte in cui avrei dovuto fare la donna africana con un gonnellino tribale… mi sembrava di essere tornata indietro nel tempo!».

“E’ arrivata la felicità” ha cambiato le carte in tavola. «Il copione mi ha subito folgorata, così l’ho studiato bene, riuscendo a passare il casting e a convincere Riccardo Milani, che ha girato i primi otto episodi».

Francesca, la donna interpretata da Abraham, è «una ragazza del quartiere Garbatella, collega e amica di Angelica, la protagonista (Claudia Pandolfi) ma è anche un personaggio a sé, con una sua personalità e un’evoluzione nel corso della storia. Una giovane brillante, come molte donne di seconda generazione, che devono combattere per essere accettate».

«Io Sono nata a Gibuti da genitori etiopi –  spiega Tezeta – ma dai quattro anni sono cresciuta nel rione Monti, vedendo tutti i giorni il Colosseo… Lo conosco pietra per pietra, ma poi per ottenere la cittadinanza italiana mi ci sono voluti 19 anni».

Al di là degli impegni professionali, per Abraham il tema è importante, e chiama il Belpaese a fare concreti passi in avanti. «Si discute ancora di forme di ‘ius soli’ temperato, che guardano al reddito, agli anni di scuola, al comportamento dei genitori, mentre la cittadinanza non dovrebbe essere un premio, ma un diritto».

«Gli italiani –  sottolinea – dovranno abituarsi sempre più a connazionali dal volto orientale, dalla pelle di tutte le sfumature e noi seconde generazioni dobbiamo batterci quotidianamente fino a quando questo non si realizzerà».

Il legame con le origini rimane però forte, sul piano personale come su quello professionale. «Appena posso vado in Etiopia, dove mia madre è tornata a vivere da poco, e dove, accanto a grandi problemi, trovo un clima effervescente, che inevitabilmente sta contagiando anche l’Europa».

Da alcuni mesi Abraham è testimonial per la campagna “Cibo per tutti” dell’ONG Actionaid, che «partirà proprio dall’Etiopia per promuovere un tipo di cooperazione che mi piace, ovvero il supporto delle imprese femminile in villaggi molto poveri tramite microcredito, un sistema che non crea dipendenza e dà valore alle donne”.

E, accanto all’impegno umanitario, c’è il sogno di «avviare un’attività con l’Etiopia e altri paesi africani nell’ambito della moda, partendo dalla sartoria, che è la base di tutto questo mondo e che negli anni ho imparato a conoscere».

Fra quartieri e rioni storici della capitale – da Garbatella a Testaccio passando per i viali borghesi del Flaminio dove vive Orlando (Claudio Santamaria), dal cui incontro con Angelica prende il via la fiction – “E’ arrivata la felicità” mette sullo schermo avventure, scontri generazionali e di classe, fraintendimenti e passioni dei due protagonisti e del mondo che li circonda. Uno spaccato della caotica Roma di oggi, in cui il contributo delle seconde generazioni è vitale, «anche per evitare – scherza Tezeta Abraham – che si parli poi di terze generazioni, mentre vorrei che si parlasse, finalmente, di italiani».

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Di Michele Docimo

Aversano (in prestito a Trieste), eterno indeciso: giornalista free lance, comunicatore sociale, fotoreporter, videomaker, copywriter, storyteller, formatore, speaker ed autore radiofonico. Dirige NOTIZIE MIGRANTI [www.ntoziemigranti.it] e CONTRASTOTV [www.contrastotv.it]. E’ presidente di MIGR-AZIONI APS [www.migr-azioni.info]. A sei anni ha imparato a leggere e da allora non ha più smesso. Oggi sta cercando di imparare a scrivere. È convinto che gli africani salveranno gli italiani.

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