ROMA – Oltre seimila migranti e rifugiati  provenienti dalle 17 diocesi del Lazio, di almeno 30 nazionalità, saranno in piazza San Pietro per l’Angelus del Papa, domenica 17 gennaio in occasione della Giornata mondiale del migrante e del rifugiato.

Tra loro ci saranno anche 200 richiedenti asilo del Cara di Castelnuovo di Porto, con le bandiere delle diverse nazionalità presenti al Centro.

Dopo l’Angelus i migranti, attraversando la Porta Santa, andranno nella Basilica di S. Pietro, dove si celebrerà la S. Messa, presieduta dal Cardinal Antonio Maria Vegliò, presidente del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti.

Ai piedi dell’altare della cattedra ci sarà la Croce di Lampedusa, anche per ricordare il viaggio drammatico, che per oltre 3.700 persone – tra cui quasi 800 bambini – nel 2015 si è concluso in fondo al Mediterraneo, di molti richiedenti asilo. Le ostie che saranno distribuite durante la Comunione sono state donate dai detenuti, anche stranieri, del carcere di Opera, che hanno attivato un progetto-laboratorio.

La Giornata mondiale del Migrante e del Rifugiato del 2016 sarà celebrata in 27 mila parrocchie italiane.

Il messaggio della Giornata è ben sintetizzato nel titolo: In cammino con i migranti: gesti di accoglienza e di misericordia – spiega monsignor Guerino Di Tora, vescovo ausiliare di Roma e presidente della Commissione episcopale per le migrazioni e della fondazione Migrantes -. L’esperienza cristiana viene vista come cammino, non quindi una staticità, una visione di comunione dinamica. In questo contesto bisogna porre in essere deigesti di accoglienza e di misericordia, due aspetti che qualificano l’attuale momento storico, ed in particolare il Giubileo della Misericordia”.

Secondo Di Tora l’accoglienza ha in sé “un forte richiamo all’amore di Dio che raggiunge tutti e ciascuno in un abbraccio del Padre ed altrettante braccia che si aprano e si stringono nell’unica famiglia umana. Questo amore nel fenomeno migratorio anzitutto scuote le coscienze, non può lasciare nell’indifferenza, l’indifferenza che diventa complicità nel dramma di chi fugge dalla morte, dalla miseria, dalla guerra, e concretamente porta a cercare, scoprire, inventare vie nuove di misericordia corporale e spirituale, sulla scia continuativa del Giubileo del 2000, in cui Papa Giovanni Paolo II aveva parlato di “fantasia della carità” – spiega – I nostri fratelli migranti infatti sono fragili, vittime della mobilità obbligata dalle circostanze del luogo, e quindi alla luce di un volto nuovo delle migrazioni, l’unica via percorribile che Papa Francesco vede è quella della misericordia. Misericordia che è anzitutto dono di Dio ed esige risposta al suo amore gratuito”.

Tra gli eventi previsti in occasione della Giornata, ci sarà l’incontro tra Padre Adolfo Nicolàs, superiore generale della Compagnia di Gesù, e i rifugiati e i volontari del centro Astalli di Roma. L’evento pubblico si terrà giovedì 14 gennaio.

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Di Michele Docimo

Aversano (in prestito a Trieste), eterno indeciso: giornalista free lance, comunicatore sociale, fotoreporter, videomaker, copywriter, storyteller, formatore, speaker ed autore radiofonico. Dirige NOTIZIE MIGRANTI [www.ntoziemigranti.it] e CONTRASTOTV [www.contrastotv.it]. E’ presidente di MIGR-AZIONI APS [www.migr-azioni.info]. A sei anni ha imparato a leggere e da allora non ha più smesso. Oggi sta cercando di imparare a scrivere. È convinto che gli africani salveranno gli italiani.

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