Genere: Didattica | Listino:€ 14,50 | Editore:La Meridiana | Collana:Partenze | Pagine:150 | EAN:9788861536760 |

 

Nella mediazione interculturale ciò che conta non è il risultato, ma quello che accade proprio dal basso, in maniera orizzontale; appunto, tra i banchi di scuola.

Partire dallo sguardo. Un sguardo sempre diverso ma vivo, lo sguardo di tanti bambini, giovani e adulti eredi di una o più culture in movimento nel nostro paese. Un grande transito di culture, , che può produrre inizialmente un senso di “stranierità”, ma è il primo – necessario –  step di un processo in cui l’entrare in contatto con una persona di cultura straniera, sconosciuta, diversa, obbliga al “confronto/scontro” tra menti diverse.

I disagi che ciò comporta coinvolgono tutti (autoctoni, vecchi e nuovi arrivati), senza alcuna distinzione di sorta (studenti, dirigente, insegnanti, personale ausiliario, amministrativo, esperti esterni, incluso lo stesso mediatore interculturale).

Quello che accade ogni giorno nella Scuola, quindi,  è lo specchio fedele di quello che avviene fuori, nella vita di tutti. Le nostre radici culturali, devono sì restare un tratto distintivo dell’identità di ciascuno, ma andrebbero considerate una delle tante sfumature di una tavolozza di colori da cui tutta la collettività possa attingere e trarne giovamento, con l’obiettivo di cogliere il meglio di ogni cultura per una società interconnessa in cui ognuno possa occupare un posto, rivestire una funzione, consona alle proprie caratteristiche, per la realizzazione del bene comune.

Tanto meglio, quindi, educare alle sfumature, alla pluralità, insegnare che nelle diversità c’è più gusto. Il metodo proposto nelle pagine di questo libro, adottato e sperimentato dall’autrice, è da intendersi come un preparare il terreno a diventare fertile in una realtà sempre più plurale, a misura di differenze e in un mondo così “networkizzato” come quello di oggi, dove i confini spazio-temporali stanno scomparendo.

Perché nella mediazione interculturale ciò che conta non è il risultato, come dall’alto di una cattedra ci hanno insegnato, ma quello che accade proprio dal basso, in maniera orizzontale; appunto, tra i banchi di scuola.

Parliamone...

Di Michele Docimo

Aversano (in prestito a Trieste), eterno indeciso: giornalista free lance, comunicatore sociale, fotoreporter, videomaker, copywriter, storyteller, formatore, speaker ed autore radiofonico. Dirige NOTIZIE MIGRANTI [www.ntoziemigranti.it] e CONTRASTOTV [www.contrastotv.it]. E’ presidente di MIGR-AZIONI APS [www.migr-azioni.info]. A sei anni ha imparato a leggere e da allora non ha più smesso. Oggi sta cercando di imparare a scrivere. È convinto che gli africani salveranno gli italiani.

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