Sono oltre 85 milioni i casi accertati di Covid-19 nel mondo. Lo evidenzia il database aggiornato dalla Johns Hopkins University, secondo il quale i contagi al momento sono precisamente 85.123.361. Gli Stati Uniti con oltre 20,5 milioni di casi sono il Paese più colpito e precedono India, Brasile, Russia e Francia. I decessi a livello mondiale sono 1.843.135.

Sono 72.252.541 i casi di coronavirus accertati nel mondo dall’inizio della pandemia, con 1.612.362 decessi a livello globale. E’ quanto rileva la Johns Hopkins University nel suo costante aggiornamento della pandemia. Il Paese più colpito a livello globale rimangono gli Stati Uniti, con 16.253.219 casi e 299.168 decessi. In Europa, il Paese più colpito per numero di morti è l’Italia, con 64.520 vittime e 1.843.712 casi accertati. (Aggiornamento al 14.12.2020)

Giappone, record di casi: oltre 3mila in 24 ore

Il Giappone ha registrato il suo record di nuovi casi di coronavirus in un solo giorno, 3.030 in 24 ore. Lo ha reso noto il ministero della Sanità di Tokyo sottolineando che solo 621 casi sono stati registrati a Tokyo. Nella capitale non si erano mai avuti così tanti contagi in un solo giorno, ha precisato il ministero. Ora in Giappone il bilancio dei contagiati è salito a 177.999, mentre sono 2.575 le persone che hanno perso la vita per complicanze, 28 nelle ultime 24 ore. Il ministero giapponese ha riferito che 23.990 sono i pazienti Covid-19 attualmente ricoverati in ospedale, tra cui 578 versano in gravi condizioni. (Aggiornamento al 13.12.2020) 

USA – Superati i 16 milioni di contagi per coronavirus negli Usa che raggiungono, secondo la Johns Hopkins University, i 16.062.476 casi e 297.832 morti.  (Aggiornamento al 13.12.2020) 

Record di contagi in Corea del Sud

La Corea del Sud ha superato per la prima volta i 1.000 casi giornalieri di coronavirus registrando 1.002 contagi locali e 28 casi importati, il che ha portato il governo a prendere in considerazione nuove misure restrittive. Il primo ministro Chung Sye Kyun ha annunciato che il governo rafforzerà le misure se non riuscirà a contenere la pandemia. Le attuali restrizioni includono la limitazione delle riunioni a 10 persone e l’obbligo di fornire istruzione a distanza. Le autorità sanitarie hanno anche segnalato due morti nelle ultime 24 ore, mentre il numero di persone gravemente ammalate ha raggiunto 179. Secondo il conteggio della Johns Hopkins University, la Corea del Sud ha registrato finora 42.766 infezioni nella pandemia e 580 morti. (Aggiornamento al 13.12.2020) 

Africa, oltre 50mila morti da inizio pandemia

In Africa sono più di 50.000 i morti dall’inizio della pandemia di coronavirus. Gli ultimi dati dell’ufficio regionale dell’Organizzazione mondiale della Sanità parlano di 50.357 decessi (a fronte dei 49.993 del bollettino di ieri) su quasi 2,1 milioni di casi (2.092.503 contagi) con oltre 1,7 milioni di persone guarite. Il bilancio più triste arriva dal Sudafrica con 21.083 decessi. Segue, tra i Paesi con il maggior numero di vittime, l’Egitto con 6.573 morti. (Aggiornamento al 25.11.2020)

Usa, sfiorati gli 84mila ricoveri: è record

Sono 83.870 le persone ricoverate negli Stati Uniti ieri per il Covid-19, nel 13esimo record consecutivo di ingressi giornalieri in ospedale. Il dato, evidenziato da diversi media, sottolinea ancora una volta l’enorme diffusione del contagio mentre si avvicina la ricorrenza di Thanksgiving, che questo giovedì rischia di aggravare ulteriormente la pandemia riunendo a tavola le famiglie allargate. Sono già tre milioni le persone contagiate negli Stati Uniti nel mese di novembre, che ancora non è finito, sottolinea la Cnn. Vi sono 33 Stati con l infezioni in crescita, con New Mexico, Kansas, Virginia e Louisiana che hanno un aumento superiore del 50% rispetto alla settimana precedente. Solo tre stati hanno visto diminuire i contagi. I contagi delle ultime 24 ore sono 142.732, un numero che risente del calo domenicale delle registrazioni, mentre i morti sono 921. Negli ultimi sette giorni vi sono stati un record di 1,2 milioni di contagi, con una media di 170mila infezioni al giorno. (Aggiornamento al 23.11.2020)

Sono 56.898.415 i casi di coronavirus nel mondo, con 1.360.381 decessi accertati a livello globale. E’ quanto indica il conteggio effettuato dalla Johns Hopkins University, che aggiorna costantemente i dati sulla pandemia. Il Paese più colpito sono sempre gli Stati Uniti, con 11.715.316 casi e 252.535 decessi. (Aggiornamento al 20.11.2020)

India, superati i 9milioni di casi

Il numero di casi accertati di coronavirus in India ha superato i 9 milioni, risultando il secondo Paese più colpito a livello globale dopo gli Usa, con un aumento di infezioni nella capitale Ned Delhi, nonostante il trend discendente registrato nel resto del Paese. Dall’inizio della pandemia sono stati registrati 9.004.365 casi, con 45.882 casi nelle ultime 24 ore. I nuovi decessi sono stati 584, per un totale di 132.162, il bilancio più alto dopo quelli di Stati Uniti e Brasile. A New Delhi sono stati accertati 7.546 nuove infezioni 98 decessi nelle ultime 24 ore. (Aggiornamento al 20.11.2020)

New York, da domani chiuse tutte le scuole pubbliche

“New York City ha raggiunto un tasso di positività al test del 3% su una media di sette giorni”. Lo scrive su Twitter il sindaco Bill de Blasio, annunciando contemporaneamente “la chiusura di tutti gli edifici scolastici pubblici a partire da domani, giovedì 19 novembre”.  L’indice di trasmissione del virus nelle scuole cittadine è rimasto a livelli molto bassi da quando le aule hanno riaperto alla fine di settembre e il picco di casi non sembra essere stato causato dalla riapertura degli edifici scolastici. Tuttavia, scrive il Ny Times, la città sta scegliendo di tornare all’apprendimento a distanza consentendo al tempo stesso l’apertura di ristoranti e palestre a capacità ridotta. Anche i lavoratori non essenziali continuano a utilizzare i mezzi pubblici per recarsi in ufficio. (Aggiornamento al 19.11.2020)

65 casi all’Oms nel 2020: “Ma non è cluster”

“Per chiarire, dopo le notizie diffuse in queste ore, posso dire che ci sono stati 65 casi di Covid-19 nello staff dell’Organizzazione mondiale della sanità dall’inizio dell’anno, e solo 5 la scorsa settimana: non c’è un cluster nell’Organizzazione. Si sta indagando se i casi sono collegati fra loro, ma si tratta di tutti soggetti asintomatici o paucisintomatici, che vengono seguiti a casa”. Lo ha precisato Maria Van Kerkhove, a capo del gruppo tecnico dell’Organizzazione mondiale della sanità per il coronavirus, rispondendo a una domanda in conferenza stampa a Ginevra. Si sta indagando “sui casi registrati la scorsa settimana, per capire se possono essere collegati. Ma attualmente posso dire che non c’è un cluster. In ogni caso si sta indagando sui contagi”, ha aggiunto l’esperta, sottolineando che nella sede dell’Oms vengono rispettate le misure anti-Covid.   (Aggiornamento al 16.11.2020)

Blogger cinese rischia 5 anni di carcere per i racconti da Wuhan

Arrestata a maggio per le notizie diffuse sull’epidemia di coronavirus da Wuhan, rischia fino a cinque anni di carcere la cinese Zhang Zhan, attivista e ‘citizen journalist’ per la quale ci sarebbe ora un’incriminazione formale con l’accusa di diffusione di “informazioni false”. E’ il Guardian a riaccendere i riflettori sul caso di Zhang, 37 anni, ex avvocato, detenuta a Shanghai. E’ stata arrestata il 15 maggio scorso, secondo la Network of Chinese Human Rights Defenders (Nchrd). L’accusa per lei è di “fomentare dispute e creare problemi”.  E, stando a quanto si legge stamani sul sito del Guardian, è ufficialmente nel mirino per la diffusione di “informazioni false attraverso testi, video e altri media via Internet” con l’uso di “WeChat, Twitter e YouTube”, per aver “accettato interviste da media stranieri come Radio Free Asia e Epoch Times” e per aver “fatto congetture in modo maligno sull’epidemia di Covid-19 a Wuhan”, la megalopoli cinese che per prima ha fatto i conti con il coronavirus. Per lei, aggiunge il Guardian, viene chiesta una condanna dai quattro ai cinque anni.  L’Nchrd ricorda l’arrivo di Zhang a Wuhan all’inizio dello scorso febbraio, le sue storie diffuse via WeChat, Twitter e YouTube, anche “sull’arresto di altri reporter indipendenti”. La stessa rete fa sapere di uno sciopero della fame cominciato da Zhang a inizio settembre e di come uno degli avvocati della difesa sia stato di fatto allontanato dal caso. Era già stata arrestata nel 2018 con accuse simili a quelle attuali, scrive ancora il Guardian. L’anno successivo, secondo l’Nchrd, era stata arrestata per aver sostenuto gli attivisti di Hong Kong.  Il Guardian conclude ricordando il caso di Chen Qiushi, giornalista, ex avvocato, arrestato a gennaio, quello di Li Zehua, che era arrivato a Wuhan dopo la ‘scomparsa’ di Chen ed era a sua volta ‘sparito’ a inizio febbraio per poi essere liberato ad aprile, e ancora quello di Fang Bin, abitante di Wuhan, di cui non si hanno notizie da mesi.  La Cina, stando ai dati riportati dall’agenzia ufficiale Xinhua, ha sinora confermato 86.346 casi di coronavirus con 4.634 decessi. Nel mirino di critiche e pressioni, il gigante asiatico rivendica da mesi di aver agito con “trasparenza”. (Aggiornamento al 16.11.2020)

Messico supera 1milione di casi. India quasi a 9milioni

Il Messico ha superato il milione di casi di coronavirus, sono 1.003.253, secondo il Ministero della Salute. Sono 635 persone i deceduti a causa di questa malattia nelle ultime 24 ore. Da quando il primo caso di coronavirus è stato notificato nel Paese il 28 febbraio, 98.259 messicani sono morti a causa del coronavirus, secondo il quotidiano ‘El Universal’. Per quanto riguarda lo stato della rete ospedaliera, secondo il ministero della Salute, il 35 per cento dei letti è occupato, mentre, nel caso di letti con ventilatori meccanici, l’occupazione si riduce al 27 per cento. 
In India il numero dei contagi per coronavirus ha raggiunto gli 8.814.579 con oltre 41.100 nuovi casi in tutto il paese nelle ultime 24 ore, secondo gli ultimi dati rilasciati dal ministero federale della sanità. Stamattina, il bilancio totale delle vittime nel paese a causa della pandemia ha raggiunto 129.635, secondo il ministero, mentre ci sono ancora 479.216 casi di Covid-19 attivi nel paese, mentre 8.205.728 persone sono guarite e dimesse dagli ospedali. 
Il Brasile ha raggiunto 165.568 morti, registrando 921 morti in un giorno, secondo i dati ufficiali. Inoltre, le autorità sanitarie del paese hanno segnalato 38.307 nuovi contagi, portando il numero totale di infezioni a 5.848.959. Il governo brasiliano ha avuto difficoltà durante questa settimana ad aggiornare i propri dati a causa di problemi nei sistemi informatici che Agencia Brasil attribuisce a un possibile attacco informatico. Attualmente, il Brasile ha 391.790 casi di contagio, mentre circa 5,3 milioni di persone sono guarite dal Covid-19. (Aggiornamento al 15.11.2020)

Usa, “in ristoranti, palestre e bar 80% infezioni”

Ristoranti, palestre, caffè e altri luoghi affollati al coperto avrebbero causato circa 8 nuove infezioni su 10 nei primi mesi dell’epidemia di Sars-Cov-2 negli Stati Uniti. A puntare i riflettori su questi spazi chiusi è una nuova analisi pubblicata su ‘Nature’, che potrebbe aiutare in tutto il mondo le autorità alle prese con la programmazione di coprifuoco, lockdown parziali e altre misure in risposta a nuovi focolai del virus causa di Covid-19. Lo sottolinea il ‘New York Times’, dando largo spazio al lavoro. Il team di ricerca ha mappato la mobilità di circa 98 milioni di persone in negozi di alimentari, chiese, hotel e bar.
Lo studio, che ha utilizzato i dati relativi alla mobilità dei telefoni cellulari in 10 città degli Stati Uniti da marzo a maggio, fornisce anche una spiegazione del motivo per cui molti quartieri a basso reddito sono stati i più colpiti. I locali pubblici in quelle comunità erano più affollati rispetto a quelli in zone più ricche e i residenti si spostavano in media di più, probabilmente a causa delle esigenze di lavoro, come hanno spiegato gli stessi autori. I dati provenivano dalle aree metropolitane di Atlanta, Chicago, Dallas, Houston, Los Angeles, Miami, New York, Philadelphia, San Francisco e Washington D.C.  
I modelli relativi alle malattie infettive avevano già fornito stime simili sul rischio rappresentato da spazi interni affollati, ma tutti questi modelli sono soggetti a incertezze, dovute in gran parte a cambiamenti imprevisti nel comportamento della popolazione. La nuova analisi fornisce stime più precise del ‘peso’ di ogni tipo di locale sulle epidemie esplose nelle città, monitorando i movimenti, gli orari e tenendo conto delle riduzioni della mobilità dovute a restrizioni, lockdown o altri cambiamenti avvenuti durante quei primi mesi cruciali. Nello studio non sono stati inclusi né scuole né uffici.  
“I ristoranti sono risultati di gran lunga i luoghi più rischiosi, circa quattro volte più di palestre e caffetterie, seguiti dagli hotel” in termini di nuove infezioni, ha affermato in una conferenza Jure Leskovec, informatico dell’Università di Stanford e autore senior del nuovo studio, realizzato da studiosi di Stanford, della Northwestern University, di Microsoft Research e di Chan Zuckerberg Biohub. I funzionari pubblici in tutta Europa e in alcune parti degli Stati Uniti, compreso il governatore del New Jersey Phil Murphy, hanno iniziato a istituire chiusure parziali di ristoranti e bar, o limitazioni di orari, poiché nelle ultime settimane sono aumentate le nuove infezioni. A New York City, un picco di casi ha portato ad annunciare la sospensione delle attività alle 22 per bar e ristoranti.  
Queste misure sono particolarmente importanti nelle aree a basso reddito, suggerisce il nuovo studio. Le infezioni sono esplose in molte di queste comunità e il nuovo modello fornisce una probabile spiegazione: le sedi locali tendono ad essere più affollate che altrove. I ricercatori hanno esaminato attentamente anche i negozi di alimentari, per comprendere le differenze tra le comunità ad alto e basso reddito.  
In otto delle dieci città le velocità di trasmissione erano due volte più elevate nelle aree meno benestanti. Ebbene, secondo lo studio i negozi di alimentari nei quartieri a basso reddito avevano quasi il 60% in più di persone nei locali per metro quadro. Anche gli acquirenti tendevano a rimanere lì più a lungo. Nell’analisi, il team ha mappato la mobilità di circa 98 milioni di persone in negozi di alimentari, chiese, hotel e bar.  
Concentrandosi sui locali pubblici al chiuso, i ricercatori possono anche modellare l’impatto di restrizioni parziali. Limitare l’occupazione del ristorante a un quinto della capacità, ad esempio, ridurrebbe le nuove infezioni dell’80%, preservando al contempo circa il 60% dei clienti. “Questi sono importanti compromessi”, ha detto Leskovec. “Il nostro lavoro evidenzia che non deve per forza essere tutto o niente”, quando si implementano le restrizioni. (Aggiornamento al 13.11.2020)

New York, “seconda ondata pericolosamente vicina”

Il sindaco di New York Bill de Blasio ha avvertito che una seconda ondata della pandemia di coronavirus è “pericolosamente vicina”. “Dobbiamo fare tutto quanto in nostro potere per impedire al coronavirus di riaffermarsi a New York city. Dobbiamo evitare una seconda ondata che è pericolosamente vicina”, ha detto il sindaco, esortando i suoi concittadini a indossare le mascherine e rispettare le distanze, per non rischiare un nuovo lockdown. (Aggiornamento al 09.11.2020)

USA – Gli Stati Uniti hanno superato la soglia dei 10 milioni di contagiati di coronavirus dall’inizio della pandemia. Il nuovo triste record arriva dieci giorni dopo che erano stati raggiunti i 9 milioni di casi, sottolinea il Washington Post.
La media giornaliera dei contagiati dell’ultima settimana è arrivata ormai a 104mila casi, secondo i dati del Post, e l’epidemia è in crescita in tutto il paese con 15 stati che stanno superando i loro precedenti record. Oklahoma e Tennessee hanno avuto una crescita del 100% dei contagi in una settimana. La crescita minore, il 12%, si è registrata in Texas. (Aggiornamento al 09.11.2020)

I casi di coronavirus nel mondo hanno superato quota 50 milioni. Secondo l’aggiornamento della Johns Hopkins Univerisity, i positivi sono 50.052.204, con gli Stati Uniti che guidano la classifica, con 9.879.323 contagi. Le vittime in totale sono 1.253.110 e anche in questo caso gli Stati Uniti sono il Paese con il maggior numero di decessi, 237.192. (Aggiornamento al 08.11.2020)

Oms nuovo record casi in 24 ore

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha registrato un nuovo record nel numero di positivi al coronavirus Sars-CoV-2 in un singolo giorno. L’Oms ha rilevato nel mondo ieri 581.679 casi in 24 ore, 24mila in più rispetto al massimo segnato il 31 ottobre. Dall’inizio della pandemia sono stati registrati 48,5 mln di casi nel mondo. Secondo gli esperti, il numero reale di casi è molto più elevato di quelli ufficiali. In cifre assolute, i Paesi più colpiti sono Usa, India e Brasile. Oltre 1,2 mln di persone sono morte finora di Covid-19, secondo l’Oms. Ieri sono stati conteggiati circa 8.900 decessi in 24 ore. (Aggiornamento al 07.11.2020)

USA – Per il terzo giorno consecutivo negli Usa i nuovi casi di Covid-19 sono stati oltre 100mila. E’ quanto risulta dall’aggiornamento del database sull’andamento della pandemia nel mondo curato dalla Johns Hopkins University: i nuovi casi sono stati venerdì almeno 120mila con 1.098 morti. (Aggiornamento al 07.11.2020)

USA – Nuovo record di casi negli Usa dove sono stati registrati circa 91mila nuovi contagi di Covid-19 nelle ultime 24 ore, il dato più alto di sempre. (Aggiornamento al 30.10.2020)

INDIA – Con i nuovi 49.881 contagi delle ultime 24 ore, l’India ha superato gli 8 milioni di positivi, per un totale di 8.040.203 infezioni e 120.527 decessi, 517 in più di ieri. A renderlo noto sono state le autorità sanitarie locali. L’India è il secondo paese a superare la soglia degli 8 milioni di positivi al virus, dopo gli Stati Uniti. (Aggiornamento al 29.10.2020)

Australia, Melbourne volta pagina dopo 3 mesi di lockdown

A Melbourne riaprono – dopo tre mesi di lockdown – negozi e ristoranti. Lo stato australiano di Victoria esce dalla seconda tornata di restrizioni decise a causa della pandemia di coronavirus. Melbourne, con i suoi 4,9 milioni di abitanti, ha vissuto uno dei lockdown più lunghi al mondo. Le prime misure risalgono in realtà a inizio luglio, quando si registravano circa 200 casi di contagio al giorno. Poi a inizio agosto, con quasi 700 casi al giorno, il premier Daniel Andrews – finito sotto accusa per il lockdown duro – dichiarava uno stato di emergenza e nuove restrizioni in tutto lo stato.
Inizialmente era in vigore il coprifuoco notturno ed erano consentiti gli spostamenti solo entro 5 km dalla residenza. Nelle ultime settimane alcune restrizioni erano state allentate e dalla mezzanotte Melbourne è tornata quasi alla normalità con ristoranti, bar, pub, negozi autorizzati a riaprire. In alcuni bar ci sono stati festeggiamenti in stile Capodanno. Ma all’interno dei locali possono entrare ancora solo 20 persone. E per gli abitanti di Melbourne, almeno fino all’8 novembre, restano consentiti gli spostamenti solo entro i 25 km. Resterà obbligatorio l’uso della mascherina. Dall’inizio dell’emergenza l’Australia, con 25 milioni di abitanti, ha registrato oltre 27.500 casi di Covid-19 con 907 decessi (819 nello stato di Victoria). (Aggiornamento al 28.10.2020)

Oms: «465mila nuovi casi nel mondo, ancora record»

Per il terzo giorno consecutivo nel mondo si è registrato un record di contagi da coronavirus. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, nelle ultime 24 ore sono stati contati 465.319 casi, contro i 449.720 di venerdì ed i 437.247 di giovedì. (Aggiornamento al 25.10.2020)

Oms: «Covid più mortale del terrorismo»

«Non è mai stato così chiaro che la salute è una scelta politica ed economica. Negli ultimi 20 anni i Paesi hanno investito molto nella preparazione per attacchi terroristici, ma relativamente poco nella preparazione all’attacco di un virus che, come ha dimostrato la pandemia di Covid-19, può essere molto più mortale, dirompente e costoso. Questa non sarà l’ultima pandemia. Ma quando arriverà la prossima, il mondo dovrà essere pronto“. Lo ha sottolineato Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità. «Parte dell’impegno di ogni paese deve quindi essere mirato per la salute pubblica, come investimento in un futuro più sano e più sicuro». Un appello che arriva in occasione della presentazione di ‘Health: A Political Choice – Act Now, Together‘, pubblicazione che sarà lanciata durante il World Health Summit del 25–27 ottobre e che coincide con il 75.esimo anniversario dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Il documento invita i leader mondiali e i politici a unirsi nella loro risposta alla pandemia e ad altre minacce imminenti o a lungo termine per la salute e l’economia globale. (Aggiornamento al 22.10.2020)

Sono 40.729.251 i casi accertati di coronavirus a livello globale dall’inizio della pandemia, con 1.124.027 decessi. È quanto rileva l’osservatorio della Johns Hopkins University. Il Paese più colpito sono gli Stati Uniti, con 8.273.296 casi accertati e 221.052 morti, seguiti dall’India, con 7.597.063 contagi e 115.197 decessi e dal Brasile, con 5.273.954 contagi e 154.837 vittime. (Aggiornamento al 21.10.2020)

USA – Negli Stati Uniti i casi di contagio da Coronavirus sono 8.80.502, almeno 219.891 i decessi attribuiti al Covid-19 dall’inizio della pandemia, stando ai dati forniti dalla Johns Hopkins University. Per la giornata di oggi sono stati registrati al momento 25.908 nuovi casi e 217 decessi. (Aggiornamento al 19.10.2020)

Nelle ultime 24 ore si è registrato un nuovo record mondiale di casi di Covid, 400mila. E l’Europa si sta confermando come l’epicentro di questa seconda ondata, registrando nell’ultima settimana una media di 140mila casi al giorno. Un numero maggiore di quelli registrati nei Paesi con il maggior numero di casi come Stati Uniti, Brasile o India, sottolinea il sito del Guardian. Sono 39.266.928 i casi accertati di coronavirus a livello globale, con 1.103.517 milioni di morti. Lo riferisce l’osservatorio della Johns Hopkins University, che dall’inizio della pandemia registra la diffusione dei contagi nel mondo. Il Paese più colpito sono sempre gli Stati Uniti, con 8.048.865 casi accertati e 218.575 decessi. (Aggiornamento al 17.10.2020)

INDIA – In India i casi di contagio per coronavirus hanno superato i 7 milioni. Il conteggio totale dei casi si è attestato a 7.053.806 con 74.383 nuove infezioni, secondo un bollettino emesso dal ministero federale della sanità. Sono i 918 decessi, portando il totale delle vittime a 108.334. L’India è il secondo Paese, dopo gli Stati Uniti, per numero di contagi. (Aggiornamento al 10.10.2020)

Sono oltre 35 milioni i casi accertati di coronavirus nel mondo. Lo rileva l’osservatorio della Johns Hopkins University, che stamani fissa a 35.157.350 i casi di contagio accertati a livello globale, con 1.037.075 decessi. Il Paese più colpito sono sempre gli Stati Uniti, con 7.417.845 di casi e 209.721 morti, seguiti dall’India, con 6.623.815 e 102.685 decessi e dal Brasile, con 4.915.289 contagi e 146.352 decessi. (Aggiornamento al 05.10.2020)

ISRAELE – In Israele è stato registrato il record di 8.919 nuovi positivi in 24 ore, a quasi due settimane dall’inizio del lockdown a livello nazionale imposto per frenare i contagi. Secondo il ministero della Salute di Tel Aviv, i casi confermati sono complessivamente 248.133. Rispetto a ieri si contano anche due decessi in più, che portano a 1.571 il numero dei morti dall’inizio dell’emergenza. La scorsa notte, intanto, il governo ha approvato l’estensione del lockdown per altri tre giorni, fino al 14 ottobre, mentre saranno multati di 500 Shekel quanti violeranno le disposizioni delle autorità in occasione del Sukkot, una delle più importanti festività della religione ebraica. (Aggiornamento al 01.10.2020)

Continua a crescere a livello globale il numero di contagi e il numero delle vittime della pandemia. Nel mondo ci sono oltre 32,751 milioni di casi positivi al Covid 19 e il numero dei morti si attesta a 993.019. E’ quanto emerge dai dati della Johns Hopkins University. È negli Stati Uniti che si registra sempre il maggior numero di contagi con 7.078.089. Seguono l’India con 5.903.932, il Brasile 4.717.991 e la Russia con 1.138.509. Per quanto riguarda le vittime, il numero maggiore di morti si registra negli Usa con 204.490. Seguono il Brasile con 141.406 e l’India con 93.379. (Aggiornamento al 28.09.2020)

INDIA – In India sono ormai più di 5,8 milioni i casi di coronavirus e oltre 92.000 le vittime a causa della pandemia. Il ministero della Sanità ha confermato che in 24 ore sono stati diagnosticati 86.052 nuovi casi di Covid-19 e altri 1.141 decessi, che hanno portato il totale dei contagi a 5.818.571 e il bilancio delle vittime a 92.290 dall’inizio dell’emergenza sanitaria. I casi ‘attivi’, stando ai dati riportati dal Times of India, sono 970.116, mentre sono 4.756.165 i pazienti guariti. Il gigante asiatico – con una popolazione di oltre 1,3 miliardi di persone – è il secondo Paese più colpito dalla pandemia, dopo gli Usa, e il terzo per il triste bilancio delle vittime, dopo Stati Uniti e Brasile. (Aggiornamento al 25.09.2020)

BRASILE – Rinviato, sine die, il Carnevale di Rio de Janeiro. Si sarebbe dovuto tenere il prossimo febbraio, ma l’emergenza coronavirus ha imposto lo stop all’evento che ogni anno attira milioni di persone. Bisogna andare indietro nella storia fino al 1912 per trovare un precedente. E la notizia arriva dopo che il carnevale di San Paolo era già stato rinviato di otto mesi, fino a ottobre 2021.  Il Brasile, uno dei Paesi più colpiti dalla pandemia, conta oltre 4,6 milioni di casi di Covid-19 e 139.808 morti. I dati ufficiali di ieri parlano di 32.817 contagi e 831 decessi in 24 ore. Le scuole di samba che lavorano tutto l’anno alla preparazione del Carnevale di Rio avevano già messo in guardia: senza un vaccino è difficile mantenere la tradizione. C’è chi comunque studia una “soluzione alternativa”. Come Jorge Castanheira, presidente di Liesa, la Lega indipendente delle scuole di samba di Rio. Si pensa, ha detto in dichiarazioni riportate dalla Bbc, “a qualcosa che si possa fare in sicurezza”. Ma ancora non si può annunciare una data e l’unica certezza è che le scuole di samba non avrebbero tempo a sufficienza per preparare l’appuntamento per febbraio. Il rinvio riguarda solo l’evento ‘ufficiale’, non i ‘blocos’ che rendono il carnevale ancor più spettacolare con usi, costumi e tradizioni diverse. Non mancano i timori per le ripercussioni sull’economia.  (Aggiornamento al 25.09.2020)

ISRAELE -In Israele, per il terzo giorno consecutivo, si sono registrati più di settemila nuovi casi di coronavirus e si è segnalato il record di 7.527 positivi in 24 ore, mai così tanti dallo scoppio della pandemia. Il tasso di contagio in Israele ora si attesta a quasi il 13%, il che significa che un test su otto è risultato positivo, come spiega il sito di Ynet. E’ inoltre aumentato a 669 il numero di pazienti in condizioni gravi, mentre il bilancio ufficiale delle vittime è salito a 1.378. Lockdown ‘rafforzato’ in Israele a partire dalle 14 di domani, mentre nelle ultime 24 ore sono stati registrati altri 6.826 nuovi casi di coronavirus. Il confinamento resterà in vigore per i 16 giorni successivi, fino all’11 ottobre. Nel quadro delle nuove misure, più dure rispetto a quelle decise in precedenza, dovranno chiudere tutte le attività e i servizi “non essenziali”, come riporta il sito di notizie Ynet. Restano aperti i negozi di alimentari e le farmacie.  Saranno consentiti gli spostamenti – fatta eccezione per ragioni particolari – solo nel raggio di un chilometro dalla residenza. Preghiere all’aperto e manifestazioni all’aperto, con la partecipazione di un massimo di 20 persone e, sempre, a non più di un chilometro di distanza dalla residenza. Le sinagoghe saranno aperte solo per i riti di Yom Kippur, a partire da domenica sera, nel rispetto delle direttive del ministero della Sanità.  Stop alle competizioni sportive, ad eccezione di quelle internazionali. Resta l’incertezza, scrive il Jerusalem Post, su cosa accadrà per i collegamenti aerei e una decisione definitiva è attesa per oggi. Le decisioni del governo israeliano devono essere approvate in Parlamento. (Aggiornamento al 25.09.2020)

USA – Il bilancio delle vittime del coronavirus negli Stati Uniti ha superato quota 200mila. Secondo gli ultimi dati raccolti dalla Johns Hopkins University, sarebbero per l’esattezza 200.182, un macabro traguardo raggiunto quasi sette mesi dopo l’annuncio della prima fatalità a fine febbraio. Gli Stati Uniti detengono il più alto numero di vittime nel mondo (circa 70.000 in più del Brasile, al secondo posto), nonché una delle cifre peggiori su base pro capite, anche se le diverse metodologie tra i paesi rendono i confronti inesatti. Nonostante gli Stati Uniti contino meno del 5% della popolazione mondiale, rappresentano circa il 20% delle morti conosciute per il virus. Il paese è anche leader mondiale nel numero di casi confermati, arrivati a oltre 6,8 milioni, seguito da India (5,5 milioni) e Brasile (4,5). Il tracker dell’università di Baltimora, sulla base dei dati delle autorità sanitarie locali, ha stimato le morti globali a oltre 965.000 e le infezioni a oltre 31 milioni. Per la Johns Hopkins, le vittime globali sarebbero 966,152, mentre i casi di infezioni 31,389,682. “Duecentomila americani sono morti per il virus. E’ un numero sconcertante del quale è difficile capacitarsi“. Lo scrive in un tweet il candidato democratico alla Casa Bianca, Joe Biden, dopo l’ultimo aggiornamento sulle vittime del covid negli Stati Uniti, ricordando che dietro “ogni morto per il coronavirus c’è una famiglia ed una comunità che non sarà mai più la stessa: è un bilancio umano devastante a questa pandemia e non possiamo dimenticarlo”.  (Aggiornamento al 22.09.2020)

HONG KONG – Hong Kong è alle prese con un focolaio di coronavirus che potrebbe portare a un sovraccarico delle strutture ospedaliere e costare molto in termini di vite umane. Lo ha sottolineato la leader dell’ex colonia britannica, Carrie Lam, in un video in cui ha affermato che c’è stata una “ripresa” delle infezioni a livello locale, dopo il record di 145 contagi in un giorno registrato la scorsa settimana. L’ondata di nuovi casi “potrebbe portare a un collasso del nostro sistema ospedaliero e costare molto in termini di vite, soprattutto tra i più anziani”, ha dichiarato Lam. (Aggiornamento al 29.07.2020)

VIETNAM – Le autorità di Hanoi stanno evacuando 80mila turisti da Danang, nel centro del Vietnam, dopo la segnalazione di un focolaio di coronavirus in città. È quanto rende noto il governo vietnamita in una nota, spiegando che la decisione è stata presa per evitare la trasmissione del virus dopo la segnalazione di tre positivi. Per completare l’evacuazione saranno necessari almeno quattro giorni e un centinaio di voli, si legge nella nota. Era da 99 giorni che in Vietnam non erano stati confermati nuovi casi di Covid-19, da quando Hanoi aveva imposto il rispetto di misure di distanziamento sociale, rigidi controlli alle frontiere, la quarantena per i positivi. Il primo caso, dopo tanto tempo, risale a venerdì e riguarda un uomo di 57 anni. (Aggiornamento al 27.07.2020)

COREA DEL SUD – In Corea del Sud sono stati confermati nelle ultime 24 ore 113 nuovi casi di coronavirus, il numero più alto dal 31 marzo. Lo riferisce il Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie di Seul, precisando che si tratta di 86 casi ‘importati’ e di 26 locali. Tra i casi ‘importati’ vengono segnalati 36 lavoratori rientrati dall’Iraq e 32 marinai russi. In merito ai casi trasmessi localmente, la maggior parte, ovvero 11, sono riconducibili a Seul e altrettanti alla provincia di Gyeonggi. Con i nuovi casi salgono a 14.092 i positivi nel Paese. (Aggiornamento al 25.07.2020)

Fonte: AdnKronos

CoronaVirus: la situazione in Europa

 

Parliamone...

Di Redazione

Notizie Migranti è un coraggioso esperimento di giornalismo interculturale. Il progetto nasce nel 2010, in un periodo di razzismo strisciante che impedisce la convivenza civile tra persone di culture diverse si è voluto dare vita ad una informazione, con la presenza in redazione anche di giovani migranti, che affronta il tema immigrazione come risorsa e non come problema, che evita toni sensazionalistici e allarmistici trattando i cittadini stranieri come soggetti e mai come oggetti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *