Sfrattare la cultura: la politica chiude “Il Dono”, ma la solidarietà non va via

AVERSA – C’è un luogo, nel cuore della Campania Felix, dove da quasi vent’anni la cultura si mescola al volontariato, dove i libri sono diventati strumenti di cittadinanza e le parole hanno costruito ponti. Quel luogo si chiama Libreria Il Dono.
Oggi, però, quel presidio di umanità è sotto attacco: una comunicazione ufficiale impone lo sgombero dei locali entro dieci giorni, con motivazioni che intrecciano pressioni politiche e burocrazia amministrativa. Documento poi risultato illegittimo e pieno di strafalcioni amministrativi.

Per chi conosce Il Dono, la notizia suona come un paradosso. Uno spazio gratuito, aperto a tutti, dove studenti, migranti, autori, attivisti e cittadini hanno trovato un punto d’incontro, un rifugio di pensiero libero.
L’anima di questo progetto è Fortunato Allegro, che con tenacia e coerenza ha trasformato una biblioteca in un laboratorio di partecipazione civile, in cui la cultura è sempre stata un atto politico nel senso più alto e inclusivo del termine.

Nel corso degli anni, Il Dono ha ospitato centinaia di eventi, presentazioni di libri, rassegne, incontri con autori, attività per bambini, gruppi di lettura e momenti di riflessione collettiva su temi sociali, ambientali e di diritti umani. Da quello spazio sono nati anche progetti solidali e associazioni, tra cui Migr-Azioni ETS, che proprio lì ha mosso i suoi primi passi.

Oggi, la minaccia di chiusura è vissuta come un attacco simbolico a chi crede nella cultura come bene comune, in una città — e in un Paese — dove troppo spesso la cultura è l’ultima voce di bilancio e la prima a essere sacrificata sull’altare della convenienza politica.

Le reazioni non si sono fatte attendere: volontari, associazioni, intellettuali e cittadini hanno espresso pubblicamente solidarietà e disponibilità a scendere in piazza per difendere Il Dono. “La cultura non si sfratta” è lo slogan che in queste ore rimbalza sui social e nelle dichiarazioni dei tanti che hanno vissuto quello spazio come una seconda casa.

Sfrattare Il Dono significa sfrattare un’idea di comunità — scrivono da Migr-Azioni ETS —. Noi ci saremo, in ogni iniziativa utile a difendere questo presidio culturale e sociale”.

In un tempo in cui la politica sembra parlare un linguaggio distante, la resistenza culturale del Dono rappresenta un gesto di speranza e di coerenza civile: un modo per ricordare che senza spazi liberi di pensiero non esiste democrazia vera.

Il Dono è nato con una lotta e non finirà se non lottando” ci fa sapere Fortunato Allegro, anche se il futuro sembra incerto, la strada tracciata è chiara: la solidarietà e i libri non andranno via.

Chi è Fortunato Allegro?

Attivista culturale e promotore di innumerevoli iniziative sociali, Fortunato Allegro è il fondatore e cuore pulsante della Libreria Il Dono. Con un approccio radicalmente inclusivo, ha trasformato uno spazio librario in un centro di educazione civica e di dialogo tra generazioni e culture.

Perché difendere Il Dono significa difendere tutti noi?

Perché gli spazi come Il Dono sono argini contro l’indifferenza e laboratori di umanità. Dove la cultura è gratuita, accessibile e condivisa, la società è più giusta e solidale.

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