Sarà Teresa De Sio a chiudere la VI edizione del Festival dell’Impegno Civile. Il concerto “Acustica” della cantautrice partenopea avrà luogo, a ingresso gratuito, sabato 3 agosto  dalle 21,00 sul  bene confiscato “Alberto Varone” a Maiano di Sessa Aurunca. Si chiuderà così, dopo 40 tappe, un viaggio straordinario, iniziato il 3 giugno scorso, che ha percorso più di mille km tra i beni confiscati della Campania seguendo la traccia “Facciamo l’impresa! A ri.pro.va. (riutilizzo, promozione, valorizzazione) del bene”.
«E l’impresa l’abbiamo fatta davvero» afferma  Valerio Taglione, coordinatore del Comitato Don Peppe Diana che con  Libera coordinamento provinciale di Caserta ha promosso la prima kermesse italiana interamente realizzata sui beni sottratti ai clan «Questo è un festival collettivo, fatto da più di 80 tra associazioni e cooperative, che ha visto protagonisti più di 200 tra artisti, donne e uomini di cultura, della società civile, delle istituzioni. Si sono avvicendati sui beni confiscati più di seimila persone, tra i cittadini dei tanti luoghi incontrati e i ragazzi dei campi di volontariato di E!State Liberi.  Si sono sostenuti tanti importanti progetti che stanno nascendo o comunque intrecciano i beni confiscati per sviluppare quell’economia sociale che è l’unico vero antidoto all’economia criminale. Il concerto di Teresa De Sio» afferma Taglione «non segna allora la conclusione, piuttosto un nuovo importante inizio di questo cammino che, camminando, costruisce il nostro viaggio, costruisce le terre di Don Peppe Diana».  
Prima del concerto di Teresa De Sio, sempre sul bene confiscato di Maiano di Sessa Aurunca, ancora tanti altri appuntamenti e incontri. A partire da venerdì 2 agosto con una giornata dedicata al mondo carcerario. Si inizia alle 17 con l’incontro “Reclusi in attesa di diritti. Il lavoro come orizzonte di libertà” cui prenderanno parte  Dario Stefano Dell’Aquila presidente onorario di Antigone Campania, Imma Carpiniello cofounder della cooperativa Lazzarelle che produce caffè nel carcere femminile di Pozzuoli,  Maria Luisa Palma direttore della Casa Circondariale di Benevento, Giuseppina Levita direttore dell’UEPE di Caserta, Daniela Farano e Flavia Taddei dell’associazione UEPE di Livorno e Mariastella Di Mauro dell’associazione UEPE di Caserta. In serata la musica rock degli Hundred Hours e degustazione dei prodotti coltivati sui terreni tolti alla camorra. Il sabato, prima dell’attesa esibizione della De Sio, spazio al “mondo che vorrei: verso un’utopia della realtà”, un incontro festoso in cui si le tante belle realtà incontrate nel corso delle 40 tappe della manifestazione porteranno la loro testimonianza e racconteranno “le terre di Don Peppe Diana”. Quindi il concerto, le degustazioni e un finale a sorpresa che saluterà il nuovo inizio del Festival dell’Impegno Civile.  Un Festival che, su questi territori, lancia anche il progetto di costruire la prima Rete di Economia Sociale: una proposta che viene da un gruppo di cooperative sociali, con lo scopo di “accrescere la capacità innovativa e la competitività sul mercato nazionale ed internazionale delle organizzazioni che utilizzano i beni confiscati alla criminalità organizzata”. Quanti gestiscono beni confiscati sulle Terre di Don Peppe Diana, quindi, si uniscono e lanciano una “manifestazione d’interesse” alle imprese sane e responsabili perché facciano affari con chi usa i beni confiscati e non con la camorra, costruendo così la “Rete di imprese per lo sviluppo locale”.
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Di Redazione

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