Continua, purtroppo, la drammatica vicenda di Sahar Gul, la ragazzina che fu venduta, come sposa, a soli 12 anni.

Sahar ha vissuto un inferno nella casa dei suoi parenti acquisiti, che la tenevano segregata in cantina, la picchiavano con tubi di ferro rovente, le infliggevano le più abominevoli torture perché si rifiutava di prostituirsi per loro; dopo che i suoi aguzzini furono arrestati la sentenza è stata ridotta a un solo anno e sono di nuovo liberi. Come se non bastasse, si prospettano altre brutte notizie per la piccola vittima: la Camera bassa del Parlamento ha appena approvato un progetto di legge che vuole vietare ai familiari di testimoniare nei processi. Questo impedirebbe a moltissime donne e bambine di ottenere giustizia.

In questo modo è chiaro che i  diritti delle donne e delle bambine afghane continuano ad essere calpestati e violati.  Alcuni gruppi di attivisti e associazioni, dopo la liberazione anticipata degli aggressori di Sahar Gul, hanno denunciato come le correnti conservatrici del paese afghano tentino di introdurre piccole modifiche nel codice penale, che rischiano di fermare la gran parte dei casi di violenza, lasciando di fatto le donne senza alcuna forma di protezione legale.

In Afghanistan la giustizia è un fallimento sistematico. Al centro c’è soltanto la corruzione, non so come sia possibile giustificare quanto è stato fatto a questa bambina”, ha dichiarato l’avvocato di Sahar, preoccupato dalle modifiche al codice penale afghano, poiché, in buona sostanza, i cambiamenti proposti avrebbero come conseguenza l’annullamento di tutti i casi di violenza, proprio in seguito alla disposizione che modifica le norme sulla possibilità per i parenti di venire sentiti come testimoni.

 

A questo proposito, sul sito http://www.avaaz.org/it/ si sono attivati per una petizione contro questa proposta di legge. Per cercare di fermare questo attacco ai diritti delle donne basta firmare la sottoscrizione “Fermiamo la legge bavaglio contro le donne”:  https://secure.avaaz.org/it/justice_for_afghan_women_loc/?fbdm

 

Giusy Clausino

 

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Di Redazione

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