ROMA – «Si respira ancora morti nel Mediterraneo, mentre  si avvicina l’8 luglio, giorno del primo anniversario della visita di papa Francesco a Lampedusa. I 30 morti  rendono attuali le parole dell’omelia di Papa Francesco a Lampedusa e le due domande bibliche che invitavano a superare l’indifferenza: ‘Adamo dove sei? Caino, dov’e’ tuo fratello?»

Lo ricorda Mons. Gian Carlo Perego, direttore generale Fondazione Migrantes a commento della tragedia in cui hanno perso la vita 30 migranti.

«Le nostre comunità non possono rimanere indifferenti, l’Europa non può dimenticare i morti che continuano. Mare nostrum  è stata la prima grande risposta dell’Italia ai morti dell’ottobre  dello scorso anno: ora serve un passo in avanti verso la ricerca di pace e di giustizia, progetti di sviluppo che non siano residuali nei Paesi di provenienza dei migranti forzati. Serve uno scatto di democrazia con l’attenzione ai diritti di persone che diversamente sono vittime di trafficanti, servono scelte  politiche umanitarie. Ogni attesa, ogni gesto di indifferenza si trasforma irrimediabilmente in nuove tragedie di cui non possiamo non sentirci responsabili“, conclude il direttore della Migrantes.

photo credit: SiciliaToday via photopin cc

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Di Michele Docimo

Aversano (in prestito a Trieste), eterno indeciso: giornalista free lance, comunicatore sociale, fotoreporter, videomaker, copywriter, storyteller, formatore, speaker ed autore radiofonico. Dirige NOTIZIE MIGRANTI [www.ntoziemigranti.it] e CONTRASTOTV [www.contrastotv.it]. E’ presidente di MIGR-AZIONI APS [www.migr-azioni.info]. A sei anni ha imparato a leggere e da allora non ha più smesso. Oggi sta cercando di imparare a scrivere. È convinto che gli africani salveranno gli italiani.

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