Germania, lockdown da mercoledì fino al 10 gennaio

‘Lockdown duro’ in Germania. Arriva la stretta con la chiusura dei negozi non essenziali, no agli assembramenti, sì al telelavoro e all’istruzione a distanza. Sono i punti cardini delle misure imposte dalla cancelliera tedesca Angela Merkel a partire da mercoledì 16 dicembre, dopo l’aumento dei contagi da coronavirus. Le nuove restrizioni resteranno in vigore almeno fino al 10 gennaio.  ”Dobbiamo agire con urgenza’‘, ha dichiarato Merkel, sottolineando che ‘‘i contagi sono cresciuti in maniera esponenziale negli ultimi giorni e questo significa che dovremo piangere altri morti””La situazione del coronavirus è fuori controllo” ha detto il premier bavarese Markus Soeder, esprimendo il suo sostegno alla decisione della cancelliera di inasprire le restrizioni per contenere la pandemia. ”Bergamo è più vicina di quanto non si creda”, ha aggiunto citando la città italiana simbolo dell’emergenza coronavirus. 
A metà novembre i Laender avevano implementato un lockdown parziale, che ha mantenuto aperti negozi e scuole, senza ottenere i risultati auspicati nel contrasto alla diffusione del coronavirus. Negli ultimi giorni, il dibattito si è concentrato sulla data d’inizio del nuovo lockdown e sono aumentate le posizioni favorevoli ad una stretta immediata, prima di Natale.  Il giro di vite arriva dopo gli ultimi dati evidenziati dal Robert Kock Institute, che ieri ha segnalato 20.200 nuovi casi, un numero che porta il totale di infezioni confermate dalla pandemia fino ad ora a 1.320.716. Il bilancio delle vittime è aumentato di 321 per raggiungere 21.787.  (Aggiornamento al 13.12.2020)

Svezia, l’allarme: “A Stoccolma terapie intensive piene al 99%”

I reparti di terapia intensiva di Stoccolma sono pieni al 99%. A lanciare l’allarme è oggi il responsabile sanitario della regione della capitale svedese, Bjorn Eriksson, in una conferenza stampa ripresa dai media locali.
Al momento vi sono 83 pazienti covid in terapia intensiva che, assieme ad altri malati occupano la quasi totalità dei 160 posti disponibili. “Ci sono 814 persone che lottano per la vita nei nostri ospedali – ha detto riferendosi alla totalità dei pazienti covid nell’area di Stoccolma – dobbiamo dire basta. Non si può rischiare per gli aperitivi, socializzare fuori casa, fare shopping natalizio. Le conseguenze sono terribili”.
Come è noto la Svezia è uno dei pochi Paesi a non aver mai imposto il lockdown. Al momento vi sono alcune limitazioni in tutto il paese fra cui un limite massimo di otto commensali in bar e ristoranti e il divieto di vendita di alcool dopo le 22, mentre per gli ultimi anni delle scuole superiori è stato imposto l’insegnamento a distanza. Per tutti vi è l’esortazione a limitare al massimo i contatti personali fuori dalla famiglia e ricorrere il più possibile allo smart working. Il Paese, che conta poco più di dieci milioni di abitanti, pubblica i dati della pandemia solo due volte a settimana. Ieri si registravano 18.820 nuovi contagi e 133 decessi rispetto a venerdì, per un totale di 297.732 contagi e 7200 morti. (Aggiornamento al 09.12.2020)

REGNO UNITO – In Gran Bretagna sono stati registrati 16.578 nuovi contagi e 533 decessi per il coronavirus nelle ultime 24 ore. I dati del bollettino odierno delle autorità sanitarie fanno salire a 62.566 il numero dei morti dall’inizio dell’epidemia. (Aggiornamento al 09.12.2020)

GERMANIA – La Germania registra altri 590 decessi a causa della pandemia di coronavirus, oltre 100 in più – sottolinea la stampa tedesca – rispetto al triste record di mercoledì scorso quando erano stati segnalati 487 decessi per complicanze legate al Covid-19. I dati dell’Istituto Robert Koch parlano anche di 20.815 nuovi casi di coronavirus, che portano il totale a 1.218.524 con 19.932 morti. (Aggiornamento al 09.12.2020)

SVIZZERA – Sono 5.086 i nuovi casi da coronavirus confermati in Svizzera e nel Liechtenstein nelle ultime 24 ore. Si contano anche 87 decessi supplementari e 190 persone in più ricoverate in ospedale. Lo indica il bollettino odierno dell’Ufficio federale della sanità pubblica (Ufsp), precisando che dall’inizio della pandemia il totale dei decessi è salito a 5.203 e quello dei ricoveri a 14.753.
I tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore sono stati 34.034, con un tasso di positività del 14,95%. A titolo di paragone mercoledì la Confederazione aveva annunciato 4.786 nuovi casi, 115 decessi e 230 ricoveri in ospedale. L’incidenza della malattia ha raggiunto i 4.206,63 casi ogni 100.000 abitanti dall’inizio della pandemia.
Le persone in isolamento attualmente sono 12.187 e altre 11.893 entrate in contatto con loro sono in quarantena. Anche altre 142 persone sono in quarantena dopo essere rientrate in Svizzera da un Paese considerato a rischio. Per quel che riguarda il Ticino, nelle ultime 24 ore sono 272 le persone risultate positive al virus, per un totale di 17.841 dall’inizio della pandemia. Si deplorano anche sei decessi supplementari, che portano il bilancio delle vittime a 608. Nei Grigioni, la pagina web dedicata all’evoluzione del coronavirus indica 115 nuove infezioni da ieri (5.969 totali). Il bilancio delle vittime è salito a quota 107 (+2). (Aggiornamento al 09.12.2020)

RUSSIA – Resta alto il tasso di contagi da coronavirus in Russia, dove nelle ultime 24 ore sono stati registrati 27.403 nuovi casi, 6.868 solo a Mosca. Lo riferiscono le autorità sanitarie locali, aggiornando a 2.402.949 il totale dei contagiati dallo scoppio della pandemia. Le autorità sanitarie russe hanno anche confermato che 569 persone hanno perso la vita nell’ultima giornata dopo aver contratto il coronavirus, portando così a 42.176 il totale dei decessi per complicanze legate all’infezione. (Aggiornamento al 04.12.2020)

GERMANIA – Ieri, al termine di una giornata di negoziati, il governo federale e i leader dei 16 länder tedeschi hanno deciso di estendere il “lockdown light’ in Germania fino al 20 dicembre. Sebbene le attuali normative, in vigore da oltre tre settimane, abbiano mostrato segni di poter impedire al virus di diffondersi più rapidamente, è necessario altro tempo per garantire la sicurezza, ha affermato la cancelliera Angela Merkel. 
“Ancora una volta, dobbiamo fare affidamento sui nostri punti di forza”, ha detto, sottolineando che l’estensione delle misure potrebbe essere revocata qualora si registrasse un calo inaspettato nel conteggio dei casi. “Sfortunatamente, questo non è probabile al momento”, ha aggiunto. 
Durante le feste di Natale in Germania saranno consentiti incontri con 10 persone di due famiglie, escludendo dal conteggio i minori di 14 anni.  (Aggiornamento al 26.11.2020)

Polonia, record 674 morti in 24 ore

La Polonia ha registrato oggi il triste record di 674 morti di covid-19 nelle ultime 24 ore, un dato che porta il totale dei decessi a quasi 15mila, in un paese di 38,5 milioni di abitanti. Secondo i dati del bollettino giornaliero delle autorità sanitarie, nelle ultime 24 ore si sono registrati 15.300 nuovi contagi per un totale di oltre 924mila dall’inizio della pandemia.  
Le autorità stanno intanto preparando un programma di test di massa nelle tre regioni più colpite dalla pandemia: Slesia, Piccola Polonia e Precarpazia. La partecipazione al test sarà volontaria, ha detto oggi il ministro della Salute Adam Niedzielski, citato dall’agenzia stampa nazionale Pap. Altri dettagli verranno annunciati nei prossimi giorni. Il governo di Varsavia ha detto di voler far tesoro dell’esperienza della Slovacchia, che ha già condotto un programma di test di massa e confina con le regioni polacche interessate.  (Aggiornamento al 25.11.2020)

Russia, record di decessi: oltre 500 morti in 24 ore

Record di morti riconducibili al coronavirus in Russia dove per la prima volta, dallo scoppio della pandemia, nell’arco delle 24 ore sono stati segnalati più di 500 decessi. Le autorità sanitarie locali hanno infatti aggiornato a 37.538 il totale delle persone che hanno perso la vita dopo aver contratto l’infezione, 507 in più rispetto a ieri. Sono invece 2.162.503 le persone contagiate secondo i dati ufficiali, con un aumento di 23.675 casi nell’ultima giornata. Per la prima volta dall’inizio della pandemia, la regione di Mosca ha registrato oltre mille casi, con 1.005 nuove infezioni da coronavirus. (Aggiornamento al 25.11.2020)

Germania, verso proroga misure restrittive

La cancelliera tedesca Angela Merkel discuterà oggi con i leader dei Laender la risposta del paese alla pandemia di Covid-19: la Germania si avvia quasi certamente ad una proroga se non addirittura ad un rafforzamento delle restrizioni in vigore, adottate all’inizio del mese in corso, quando sono stati chiusi bar, ristoranti e strutture per attività ricreative di fronte all’avanzata della seconda ondata pandemica.
I leader regionali sono a favore di un’estensione fino al 20 dicembre delle misure e Merkel ha più volte sottolineato come il numero delle infezioni sia ancora troppo alto per consentire un allentamento delle misure. Quanto al periodo delle feste natalizie, i leader regionali e federali dovranno riaggiornarsi perché la legislazione consente solo di assumere decisioni con effetto su un periodo di quattro settimane.  (Aggiornamento al 25.11.2020)

Francia, più pazienti ricoverati che in prima ondata

Il numero di malati di covid ricoverati negli ospedali francesi è superiore in questa seconda ondata dell’epidemia rispetto alla prima, ha denunciato il ministro della Sanità, Olivier Veran precisando che il numero di pazienti in terapia intensiva “rimane importante” (4.700, a cui si aggiungono i pazienti gravi con altre patologie). Nelle ultime 24 ore, “in media ogni quattro minuti un paziente Covid è stato ammesso in rianimazione”. Veran ha anche denunciato il “degrado della salute mentale dei francesi” in questi mesi di paura e confinamento. (Aggiornamento al 19.11.2020)

Belgio, “anziani lasciati morire in case di cura”

Le autorità belghe hanno ”abbandonato” e quindi lasciato morire migliaia di anziani nelle case di cura durante la prima ondata della pandemia di coronavirus, violando i loro diritti alla salute e negando le cure ospedaliere a molti contagiati. Lo ha denunciato Amnesty International, contestando al Belgio il fatto di non essere stato abbastanza rapido nell’attuare le misure utili a proteggere gli ospiti e il personale delle case di cura, non riuscendo così a tutelare i loro diritti e le loro vite. In particolare, violando il diritto all’assistenza sanitaria. 
Tra marzo e ottobre, denuncia Amnesty International, “uno sbalorditivo” 61,3 per cento di tutti i decessi per Covid-19 in Belgio è avvenuto nelle case di cura. E questo perché, sostiene l’organizzazione, gli ospiti contagiati non sono stati trasferiti negli ospedali dove avrebbero potuto essere curati. Secondo Medici Senza Frontiere, la percentuale arriva addirittura al 64 per cento nella prima fase, ovvero circa 6.200 persone. La maggior parte di queste persone, 4.900 in tutto, è morta nella stessa casa di riposo, senza essere mai stata trasferita in ospedale. 
”I risultati della nostra indagine ci consentono di affermare che (le case di cura, ndr) e i loro residenti sono stati abbandonati dalle nostre autorità fino a quando questa tragedia non è stata denunciata pubblicamente”, ha dichiarato Philippe Hensmans, direttore di Amnesty International Belgium. Sempre nel rapporto di Amnesty International si legge che i test sistematici sui dipendenti delle case di cura in Belgio non sono stati introdotti prima di agosto, con un solo test al mese. Citando i dati di Medici Senza Frontiere, che ha collaborato al rapporto di Amnesty, solo il 57 per cento dei residenti delle case di riposo e gravemente malati ha potuto essere trasferito in ospedale. Prima della pandemia da Covid-19, il numero era pari all’86 per cento. 
Vincent Fredericq, segretario generale della federazione delle case di cura Femarbel, ha detto ad Amnesty International che ”le case di cura sono state relegate in secondo piano” perché le nostre autorità hanno ritenuto che ”era assolutamente necessario evitare di sovraccaricare la terapia intensiva”. Il Belgio, Paese che conta una popolazione di 11,5 milioni di persone, sono stati segnalati più di 535.939 casi di coronavirus confermati e 14.421 decessi legati all’infezione. 
“Alcune persone anziane sono probabilmente morte prematuramente – scrive Amnesty International -. Ci sono voluti mesi prima che una circolare affermasse esplicitamente che il trasferimento in ospedale era ancora possibile, se era conforme agli interessi e ai desideri del paziente, indipendentemente dall’età”. Maggie De Block, l’ex ministro della Salute belga in carica durante i primi mesi della pandemia, ha detto alla rete locale Rtbf che ”non c’è mai stato un messaggio né dal governo federale né dai miei colleghi regionali che dicesse che non dovevamo ricoverare persone che ne hanno bisogno, o che potevamo rifiutare persone anziane o disabili”. 
L’attuale ministro della Sanità, Wouter Beke, intervenuto questa mattina all’emittente radiofonica Vrt, non ha voluto commentare il rapporto di Amnesty, limitandosi ad affermare che la situazione delle case di cura è stata discussa nel dettaglio e sono state apportate le modifiche necessarie. (Aggiornamento al 16.11.2020)

Ucraina, presidente Zelensky ricoverato in ospedale

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, nei giorni scorsi risultato positivo al Covid-19, è stato ricoverato in ospedale. Lo riferisce l’agenzia di stampa russa ‘Sputnik‘. (Aggiornamento al 12.11.2020)

Gran Bretagna, superati 50.000 morti: record in Europa

Superati i 50mila morti per complicanze legate al coronavirus in Gran Bretagna, dove nelle ultime 24 ore si sono registrati 595 decessi riconducibili all’infezione. Lo riferisce il governo britannico, portando così la Gran Bretagna a essere il primo Paese europeo a superare tale soglia. 
Si tratta del più alto numero di morti in un solo giorno da aprile e rappresenta un incremento rispetto ai 532 decessi confermati ieri. Con 50.365 decessi, la Gran Bretagna si colloca quindi al quinto posto nel mondo per numero di morti riconducibili al Covid dopo Stati Uniti, Brasile, India e Messico.  (Aggiornamento al 12.11.2020)

Francia, altri 20.155 casi: “Picco davanti a noi”

“Il picco dell’epidemia di covid è davanti a noi, la seconda ondata continua a crescere”, ha affermato il direttore generale della sanità i Francia, Jerome Salomon, annunciando i nuovi casi confermati nelle ultime 24 ore, che sono 20.155. Nello stesso periodo, sono morte 551 persone in ospedale (quasi 50mila dall’inizio dell’epideia). La Francia è il quarto Paese al mondo per numero di casi, ha precisato. (Aggiornamento al 09.11.2020)

Danimarca, record casi e ministri in quarantena

Diversi ministri e parlamentari danesi si sono messi in autoisolamento dopo che almeno due membri del Folketing, il Parlamento della Danimarca, sono risultati positivi al coronavirus Sars-CoV-2 oggi. I contagi hanno intralciato i lavori del Parlamento, che ha sede nel palazzo Christianborg, dove stanno anche l’ufficio del primo ministro e la Corte Suprema. Il question time è stato rimandato a domani, su richiesta della premier Mette Frederiksen.
“Non penso che sia appropriato che i partiti si presentino fisicamente in Parlamento oggi”, ha detto la Frederiksen in un comunicato.
Secondo il comunicato del governo, il ministro della Giustizia Nick Haekkerupp ha partecipato ad una riunione la settimana scorsa in cui erano presenti due parlamentari che sono poi risultati positivi al Sars-CoV-2.
La riunione è avvenuta dopo che Haekkerupp aveva incontrato la premier. Haekkerupp si è messo in autoisolamento, con chiari sintomi di Covid-19. Oltre a Haekkerupp, altri otto ministri del governo socialdemocratico si sono autoisolati e diversi di loro aspettano i risultati dei test, riporta l’agenzia danese Ritzau. Tra questi c’è il ministro delle Finanze Nicolai Wammen e anche il ministro degli Esteri Jeppe Kofod.
Inoltre, secondo l’agenzia altri quattro parlamentari sono stati trovati positivi nelle ultime 24 ore. Soren Pape Poulsen, leader del Partito Conservatore, è il primo presidente di un partito ad essere trovato positivo al Sars CoV-2. Non si sa se i politici si siano contagiati lavorando a Christianborg, che ha decretato un enorme numero di restrizioni dalla primavera scorsa, per limitare la diffusione del virus tra i politici.
A livello nazionale, il numero di contagi da Covid-19 continua a crescere, con il record di 1.353 nuovi casi nelle ultime 24 ore. Il numero totale dei contagi confermati è 49.594, mentre i morti sono saliti a 728 dall’inizio della pandemia, secondo l’aggiornamento dello Statens Sero Institut. (Aggiornamento al 03.11.2020)

Svezia, “situazione molto grave

“Vediamo che la situazione sta andando nella direzione sbagliata, la situazione è molto grave”. A dirlo è il primo ministro svedese Peter Lofven, in una conferenza stampa in cui è stato annunciato un limite massimo di otto persone ai tavoli di bar e ristoranti, come misura per contrastare il contagio del coronavirus.
Lofven ha sottolineato che sempre più persone sono ricoverate in terapia intensiva per il Covid-19 e che è probabile un aumento dei decessi. Un paziente su 5 in terapia intensiva è affetto dal coronavirus, ha sottolineato la ministra della Salute Lena Hallengren. In altre tre regioni svedesi i cittadini sono stati esortati oggi a non recarsi in shopping center, musei, biblioteche, palestre e centri benessere, a lavorare il più possibile da casa, evitare i mezzi pubblici e a non incontrare persone estranee al nucleo familiare. Tale raccomandazione riguarda ormai 7 svedesi su 10, ha precisato Lofven. “Abbiamo un lungo inverno davanti a noi. Dobbiamo fare il massimo per ridurre la diffusione dell’infezione”, ha detto Johan Carlson, capo dell’Istituto di sanità pubblica.
Come è noto, la Svezia è uno dei pochi Paesi che ha scelto all’inizio della pandemia di non imporre il lockdown. Al momento il bilancio in questo Paese di 10,3 milioni di abitanti è di 134.500 contagi e 5.969 decessi, un dato molto più alto dei vicini scandinavi, ma inferiore ad altri Paesi europei. (Aggiornamento al 03.11.2020)

Ucraina sull’orlo di una catastrofe sanitaria”

L’Ucraina è “sull’orlo di una catastrofe” sanitaria: considerato il tasso drammatico della propagazione dei contagi di covid, il “peggio deve ancora arrivare”, ha denunciato il ministro della Sanità Maksim Stepanov, in un intervento in Parlamento. Mancano letti e personale sanitario negli ospedali. “Abbiamo passato il punto di non ritorno”, ha affermato. “In caso di completa saturazione dei letti (ora sono occupati al 67 per cento) saremo costretti a scegliere” i pazienti da curare per prima, “dando la priorità a quelli che hanno maggiori possibilità di sopravvivere”. Nelle ultime 24 ore sono stati registrati in Ucraina 8.889 nuovi casi. (Aggiornamento al 03.11.2020)

Europa in lockdown senza piano a lungo termine”

L’Europa sta procedendo nuovamente a lockdown, ma quali sono i piani a lungo termine contro il virus pandemico? Ad analizzare la situazione nel Vecchio Continente è un articolo su ‘Science’ online, che lascia poco spazio all’ottimismo. “Con i casi di Covid-19 che crescono e minacciano di sopraffare la capacità di risposta delle strutture sanitarie nei diversi Paesi, gran parte d’Europa ha adottato misure simili per frenare i contatti sociali. Due mesi fa, quando i numeri hanno cominciato a salire lentamente dopo una benedetta pausa estiva, i Paesi nutrivano ancora la speranza che misure più limitate e mirate potessero prevenire una seconda ondata. Ora quell’ondata è qui, con la forza di uno tsunami”. L’Europa ha superato gli Stati Uniti nei casi positivi pro capite; la scorsa settimana ha rappresentato la metà degli oltre 3 milioni di casi, segnalati all’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). “L’Europa è ancora una volta l’epicentro di questa pandemia”, ha detto il 29 ottobre il direttore regionale dell’Oms per l’Europa, Hans Kluge. Con tutto ciò “la maggior parte dei Paesi reagisce senza un piano a lungo termine, semplicemente cercando di evitare il peggio”, sintetizza ‘Science’. I funzionari non sono concordi sul modo migliore per abbassare nuovamente i numeri e su quanto in basso dovrebbero scendere. E nessuno sa cosa verrà dopo. A corto di vaccini per salvare la situazione, i Paesi europei potrebbero dover affrontare una serie estenuante di lockdown: uno schema a sega, su e giù e su e giù, che potrebbe danneggiare ulteriormente l’economia, come afferma Albert Osterhaus, virologo presso l’Università di Medicina Veterinaria di Hannover. “Non esiste una strategia in Europa”, conclude l’esperto.
Il lockdown è sembrato uno strumento scioccante quando la Cina lo ha applicato per la prima volta nella provincia di Hubei il 23 gennaio. Ma si è anche dimostrato straordinariamente efficace, e in primavera i Paesi di tutto il mondo hanno adottato lo stesso approccio, sebbene con vari gradi di intensità. L’Europa ha avuto una risposta pandemica più guidata dalla scienza rispetto agli Stati Uniti, ma a differenza di molti Paesi asiatici “non è stata in grado di evitare una recrudescenza”, si legge ancora su Science.
Invece di usare l’estate per ridurre i casi praticamente a zero, l’Europa ha celebrato le vacanze. Il virus ha fatto meno paura, afferma Michael Meyer-Hermann del Centro Helmholtz per la ricerca sulle infezioni, coinvolto nell’elaborazione dei piani di lockdown della Germania. Così, complici gli assembramenti e l’assenza di mascherine, il coronavirus ha continuato a circolare, i numeri sono aumentati, e il fatto che la vita si sia spostata al chiuso nelle ultime settimane ha probabilmente favorito l’impennata di casi di Sars-Cov-2. “Penso che l’inverno renda le cose molto più difficili”, afferma Adam Kucharski della London School of Hygiene & Tropical Medicine.
Intanto non tutti sono convinti che i lockdown siano l’unica risposta: l’Association of statutory Health Insurance Physicians tedesca ha presentato un documento strategico contro il blocco del Paese guidato da Angela Merkel. Mentre altri scienziati pensano che più tardi si interviene, più c’è il rischio che il lockdown duri mesi. Strategie adottate con successo da singoli Paesi come Cina, Australia e Nuova Zelanda sono difficili da implementare in un continente dove le decisioni vengono prese a livello nazionale. E al momento lo scenario europeo è quello di chiudere, per evitare che le strutture sanitarie vadano in tilt. (Aggiornamento al 03.11.2020)

Principe William contagiato ad aprile ma lo nascose

Il principe Williams ha contratto il Covid lo scorso aprile, ma lo ha tenuto nascosto per ”non destare preoccupazione”. Lo rende noto il Sun, spiegando che il duca di Cambridge ha continuano a rispettare i suoi impegni via telefono e video. Fonti di Buckingham palace hanno confermato alla Bbc a condizione di anonimato che il principe Williams è risultato positivo al test per il coronavirus proprio ad aprile. Nessuna conferma, ma neanche una smentita è invece arrivata da Kensington Palace.
Secondo il Sun, William ha detto di aver deciso di tenere nascosto il risultato del test perché ”c’erano cose importanti da fare e non voleva preoccupare nessuno”. Il giornale ha spiegato che il duca è stato curato dai medici di palazzo e ha rispettato le linee guida del governo britannico rimando isolato nella casa di famiglia a Norfolk. Il principe Carlo ha contratto il coronavirus a marzo ed è stato in quarantena per 14 giorni.

Von der Leyen: «Se non agiamo travolgerà i servizi sanitari»

La situazione epidemiologica nell’Ue «è molto seria. Salgono i nuovi casi, salgono i ricoveri e i decessi. Non velocemente come in primavera, per fortuna, perché oggi capiamo meglio come trattare i pazienti malati di Covid-19. Ma la diffusione del coronavirus Sars-CoV-2 travolgerà i servizi sanitari, se non agiamo con urgenza». Lo sottolinea la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen.
«Capisco che le persone siano stanche – continua von der Leyen – tutte le politiche sono importanti. Ma la cosa più importante è indossare una mascherina, lavarsi spesso le mani, evitare le folle, i contatti ravvicinati e i luoghi chiusi con scarsa ventilazione. In questo modo, tutti insieme, supereremo il virus.
Nell’Ue,
prosegue la presidente, dobbiamo condividere i dati rapidamente e in modo esteso con l’Ecdc: è della massima importanza ed è nell’interesse di tutti, perché ci aiuta a capire che cosa sta succedendo».
«Se abbiamo più condivisione dei dati sulla capacità dei reparti di terapia intensiva, e su dove questa capacità manca – prosegue von der Leyen – possiamo aumentare le cure transfrontaliere dei pazienti, cosa che può essere organizzata in anticipo».
«Oggi – dice ancora – rendiamo disponibili 220 mln di euro per finanziare un trasferimento sicuro transfrontaliero dei pazienti, dove serve. E in un’operazione simile il buon uso del denaro richiede un buon flusso di informazioni».
«Lanceremo anche – aggiunge – una piattaforma per mettere insieme gli esperti che consigliano i governi nazionali e quelli che consigliano la Commissione Europea, per condividere le migliori pratiche. In questo modo eviteremo messaggi confusi o in conflitto tra loro. Serve poi una veloce validazione dei nuovi test – prosegue la presidente – in particolare dei test rapidi antigenici. Lavoreremo per la convalida a livello Ue, perché ci consentirà il mutuo riconoscimento dei risultati dei test nell’Ue e questo è importante per i viaggi essenziali. Per i tracciamenti, 23 Paesi hanno sviluppato app allo scopo. La Commissione, prosegue von der Leyen, ha creato un gateway per l’interoperabilità: tre app sono connesse da lunedì scorso e altre 19 si uniranno nel corso di novembre. Nell’Ue abbiamo circa 50 mln di download: non basta. Ho chiesto ai leader – dice poi – di incoraggiare il download in massa delle app da parte dei possessori di smartphone. Proporremo anche un Passenger Locator Form: la Commissione ne lancerà un prototipo in novembre».
«Per i vaccini – prosegue von der Leyen – sono tre le priorità. Anzitutto, assicurare la convalida dei vaccini rapidamente, mantenendo l’accuratezza della valutazione. L’Ema, ricorda, sta conducendo una rolling review dei nuovi vaccini: i dati vengono analizzati a mano a mano che vengono prodotti. Serve poi – rimarca – una distribuzione equa dei vaccini: gli Stati li otterranno nello stesso momento, sulla base della popolazione. Ma l’infrastruttura per le vaccinazioni deve essere pronta: per questo chiediamo agli Stati di mandare i loro piani di vaccinazione, in modo che vengano valutati per tempo».
I Paesi membri dell’Ue «hanno imparato la lezione della scorsa primavera, quando hanno chiuso i confini interni dell’Unione e servì pochissimo tempo per capire che questo danneggiava in modo molto grave il mercato unico e i flussi di merci» sottolinea ancora la presidente della Commissione Europea, al termine della videoconferenza dei leader Ue sulle misure contro Covid-19. «Non era affatto la reazione appropriata – continua von der Leyen – e non fermava la diffusione del virus. Questa volta vediamo che la lezione è stata imparata e che l’approccio è di gran lunga più differenziato. Oggi c’è stato molto sostegno per le corsie preferenziali, green lanes».

MICHEL: “TEST E TRACCIAMENTI CRUCIALI PER SCONFIGGERE COVID” – «I test e il tracciamento dei contatti sono “cruciali” per “sconfiggere” il coronavirus Sars-CoV-2. Sono passaggi obbligati per ritrovare il controllo della situazione epidemiologica in Europa». Lo dice il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel, in conferenza stampa al termine della videoconferenza. «In molti Paesi – continua Michel – c’è un interesse per i test rapidi, perché i vaccini non risolveranno tutto immediatamente. In attesa che le vaccinazioni, una volta che sarà disponibile un vaccino, avvengano su larga scala, dovremo essere efficienti con test e tracciamento».
«Il governo slovacco di Igor Matovic, che si prepara a testare l’intera popolazione del Paese, eccettuati i bambini sotto i 10 anni, con l’aiuto dell’esercito, condividerà i dati e i risultati dello screening della popolazione slovacca», conclude Michel. (Aggiornamento al 29.10.2020)

FRANCIA – La Francia ha superato i 36mila morti per il coronavirus e registra 47.637 nuovi contagi nelle ultime 24 ore. E’ quanto riferisce il bollettino delle autorità sanitarie, che riporta 235 nuovi decessi per un totale di 36.020 morti. I contagi dall’inizio dell’epidemia arrivano a 1.282.769. Al momento vi sono 21.183 ammalati di Covid-19 ricoverati in Francia, dei quali 3.156 nei reparti di rianimazione.
Intanto, in una manifestazione non autorizzata, un centinaio di persone sta protestando a Parigi contro il confinamento. Lo riferisce Le Figaro, secondo il quale la protesta è partita da place de la Republique. Stando ai video apparsi sui social, fra i manifestanti vi sarebbero anche dei gilet gialli.
“Nessuno può dire se basteranno quattro, cinque o sei settimane per riprendere il controllo dell’epidemia” ha detto il ministro francese della Salute Olivier Veran, mentre sta per scattare a mezzanotte in Francia un nuovo confinamento che durerà almeno fino al primo dicembre. “Possiamo però riuscire a far ridurre il numero dei casi” se rispetteremo le regole, ha aggiunto. (Aggiornamento al 29.10.2020)

Grecia, lockdown per Salonicco e altre due regioni

Il governo greco ha annunciato che da domani Salonicco, la seconda città più grande della Grecia, e altre due regioni entreranno in lockdown a fronte di un’impennata di casi di coronavirus. La decisione del governo pone Salonicco, Larissa e la regione settentrionale di Rodopi nella categoria di rischio più elevato sulla scala di valutazione a quattro livelli della Grecia. Tra i divieti al livello di allarme più elevato, gli spostamenti tra i vari distretti e gli assembramenti in pubblico o in privato.
La Grecia ha registrato numeri relativi al Covid-19 significativamente inferiori rispetto ad altri paesi in Europa, ma i casi, insieme ai test, sono aumentati rapidamente dall’inizio di ottobre. Ieri, il paese ha registrato 1.547 nuovi casi di coronavirus, il conteggio giornaliero più alto dall’inizio della pandemia. Oggi sono stati segnalati 1.211 nuovi casi e 12 morti, portando a 615 il numero delle vittime dalla fine di febbraio. (Aggiornamento al 29.10.2020)

REGNO UNITO – La Gran Bretagna ha superato la soglia dei 960mila contagi dall’inizio della pandemia. E’ quanto si apprende dall’ultimo bollettino delle autorità sanitarie, che registra tuttavia un lieve calo dei contagi giornalieri. I nuovi casi delle ultime 24 ore sono infatti 23.065, contro gli oltre 24mila di ieri. I nuovi decessi sono 280, per un totale di 45.955. I contagi sono arrivati in tutto a 965.340. (Aggiornamento al 29.10.2020)

Spagna, stato d’emergenza prolungato fino al 9 maggio

Il Parlamento di Madrid ha approvato oggi l’estensione dello stato d’emergenza in Spagna per il coronavirus fino al 9 maggio, malgrado le resistenze dell’opposizione. La richiesta del governo di minoranza del socialista Pedro Sanchez è stata approvata con 194 voti favorevoli.
Il Partito Popolare ha scelto l’astensione, dopo che il suo leader Pablo Casado aveva chiesto di limitare l’estensione a sole otto settimane “per salvare il Natale”. A votare contro è stata solo l’estrema destra di Vox. “Ci aspettano mesi molto difficili”, ha detto in aula il ministro della Sanità Salvador Illa, esortando ad “un’azione unita per il bene di tutti”. (Aggiornamento al 29.10.2020)

Oms Europa: «Lockdown totale ultima opzione»

«Consideriamo i lockdown nazionali un’opzione di ultima istanza». Lo ha detto Hans Kluge, direttore regionale dell’Organizzazione mondiale della sanità per l’Europa, in un emergency meeting dei ministri della Salute europei sulle proiezioni relative alla pandemia di Covid per l’inverno.
«Se l’Europa è tornata “epicentro della pandemia di Covid-19, la domanda chiave che molti Paesi si pongono è se attuare o no il lockdown. Sappiamo che questi blocchi, nell’entità vista all’inizio di quest’anno, taglieranno la trasmissione del virus e daranno respiro al sistema sanitario. Ma sappiamo anche che il lockdown totale stimolerà il bisogno si assistenza sanitaria per problemi di salute mentale, un aumento della violenza domestica, e che diminuiranno le cure per le malattie croniche, con conseguenti morti premature».
L’impatto indiretto associato alle difficoltà finanziarie si tradurrebbe in un ulteriore aggravio economico. Ecco perché l’invito del direttore dell’Oms Europa è quello di considerare i lockdown nazionali un’opzione di ultima istanza, che aggira «la possibilità ancora esistente di coinvolgere tutti in misure di base ed efficaci» contro il virus. Inoltre «i lockdown non significano necessariamente ciò che intendevamo a marzo o aprile», insiste l’esperto. (Aggiornamento al 29.10.2020)

Coronavirus Europa, Oms: «Superati 10 milioni di casi»

«Gli ultimi dati epidemiologici ci preoccupano. Questa settimana, la Regione Europea ha registrato la più alta incidenza settimanale di casi di Covid-19 dall’inizio della pandemia, con oltre 1 milione mezzo negli ultimi 7 giorni. Il numero totale di casi confermati è passato da 7 a 9 milioni in soli 14 giorni e oggi l’Europa ha superato il traguardo dei 10 milioni di casi». Lo ha affermato Hans Kluge, direttore regionale dell’Organizzazione mondiale della sanità per l’Europa, in un emergency meeting dei ministri della Salute europei sulle proiezioni relative alla pandemia di Covid per l’inverno.
«A rischio di sembrare allarmista, devo esprimere la nostra vera preoccupazione», ha detto Kluge. Nella maggior parte dei Paesi europei «si osserva un’incidenza molto elevata di oltre 200 casi ogni 100.000 abitanti nell’arco di 14 giorni. I ricoveri sono saliti a livelli mai visti dalla primavera (oltre 10 ogni 100.000 abitanti in un terzo dei paesi). E anche la mortalità ha subito un forte aumento (+32% in tutta la regione la scorsa settimana)».
«Il virus – ha proseguito Kluge – si è diffuso di nuovo nei gruppi più anziani e a rischio. E i primi segnali provenienti da alcuni paesi danno un chiaro avvertimento: possiamo rapidamente retrocedere verso un significativo eccesso di mortalità». Poiché il testing non ha tenuto il passo «in un contesto di trasmissione ad altissima velocità, i tassi di positività dei test hanno raggiunto nuovi picchi, con livelli superiori al 5% nella maggior parte dei Paesi europei».
«Ho convocato questo incontro per presentare, per riflettere e condividere insieme esperienze. Sento che la gravità della situazione lo giustifica. Il nostro partner, l’Institute for Health Metrics and Evaluation (Ihme), ha presentato oggi ai 53 Stati membri della regione europea dell’Oms le proiezioni relative al periodo invernale. Sebbene queste facciano riflettere, dimostrano anche stime dell’efficacia delle strategie che possono aiutarci a ridurre l’impatto negativo sulla popolazione e sui nostri sistemi sanitari», ha detto l’esperto. (Aggiornamento al 29.10.2020)

SVEZIA – La Svezia registra oggi un record di 3.254 nuovi casi di Coronavirus nelle ultime 24 ore. Il dato, diffuso dalle autorità sanitarie, porta il paese scandinavo sopra la soglia dei 120mila contagi dall’inizio della pandemia. Finora in Svezia vi sono stati 121.100 contagi e 5.934 decessi. (Aggiornamento al 29.10.2020)

SVIZZERA – Continuano a crescere i contagi in Svizzera: sono 9.386 le nuove infezioni da Covid-19 confermate nella Confederazione elvetica e nel Liechtenstein nelle ultime 24 ore (145.044 in totale), mentre ieri erano 8616. Ci sono stati anche 31 decessi supplementari e 287 persone sono state ricoverate in ospedale, secondo il bollettino odierno dell’Ufficio federale della sanità pubblica. I tamponi eseguiti da ieri sono stati 35.230 con un tasso di positività è del 26,64%. L’incidenza della malattia è nuovamente aumentata e ha raggiunto i 1689,9 casi ogni 100.000 abitanti oggi e 836,6 casi ogni 100.000 abitanti negli ultimi 14 giorni. Il totale dei decessi è salito a 1.984 e quello dei ricoveri a 6.700, di cui 1.201 nelle ultime due settimane. Dall’inizio della pandemia sono stati confermati 145.044 casi di contaminazione da Covid-19 su un totale di 1.895.175 tamponi eseguiti.

Francia, «serve lockdown totale per almeno un mese»

E’ atteso per le 20 il discorso con cui Emmanuel Macron, che stamani presiede un nuovo Consiglio di difesa, dovrebbe annunciare nuove misure di fronte all’aggravarsi della situazione in Francia a causa della pandemia di coronavirus. Secondo Bfmtv, che cita fonti concordanti, anche in caso di lockdown, le scuole dovrebbero comunque rimanere aperte e vale lo stesso per “alcuni” servizi pubblici. Per il presidente della Fédération hospitalière de France, Frédéric Valletoux, interpellato da FranceInter, serve un nuovo lockdown, “totale” e per “almeno un mese”.
“Il coprifuoco non ha dato tutti i risultati che ci si poteva aspettare, dobbiamo trarre conclusioni molto rapidamente e prendere misure radicali”, ha affermato Valletoux .

Germania, in arrivo nuove restrizioni

Bar e pub chiusi, consentito solo l’asporto. Limitati gli incontri. Chiusi cinema, teatri, piscine e palestre. Pernottamenti negli alberghi consentiti solo per valide ragioni. Sono queste alcune delle nuove misure che, secondo bozze di provvedimenti visionati dall’agenzia Dpa, sarebbero la proposta della Germania per contrastare la diffusione del coronavirus. Misure che dovrebbero scattare il 4 novembre e rimanere in vigore almeno fino a fine mese. E che la cancelliera Angela Merkel sottoporrà ai governatori dei 16 Land durante una riunione in videoconferenza.
La Germania registra 14.964 nuovi casi di Covid-19. Si tratta del dato più alto dall’inizio dell’emergenza sanitaria. Il bollettino dell’Istituto Robert Koch parla anche di altri 27 decessi a causa della pandemia di coronavirus.
La bozza prevede anche la chiusura di centri estetici, centri massaggi e studi di tatuaggi. Non ci dovrebbero essere novità per la vendita al dettaglio, così come per parrucchieri. Anche scuole e asili nido dovrebbero rimanere aperti, ma con nuovi protocolli. Nella bozza si sottolinea la necessità di “un altro sforzo congiunto, come a primavera”, in modo da ‘salvare’ gli incontri tra parenti e amici durante il Natale. (Aggiornamento al 28.10.2020)

Francia verso nuovo lockdown

Dovrebbe entrare in vigore giovedì a mezzanotte un nuovo lockdown in Francia. Lo riporta l’emittente ‘Bfmtv’, spiegando che la decisione dovrà essere confermata domani dal governo. Il lockdown, secondo la tv, dovrebbe durare un mese ed essere meno rigido del precedente. Domani sera alle 20 è previsto un discorso del presidente Macron alla nazione.
Sono 33.417 i nuovi casi di coronavirus registrati in Francia nelle ultime 24 ore, mentre i decessi sono 523, di cui 288 in ospedale e 235 in case di riposo. I dati del bollettino giornaliero delle autorità sanitarie portano a 1.198.695 il numero totale dei contagiati dall’inizio dell’epidemia, mentre i morti salgono a 35.541. (Aggiornamento al 27.10.2020)

Gb, altri 367 morti in 24 ore

Sono 367 i morti legati alla pandemia di Covid registrati nel Regno Unito nelle ultime 24 ore, il bilancio più grave della scorso 27 maggio e in linea con le 374 vittime toccate il 30 marzo, una settimana dopo l’inizio del lockdown nazionale. Secondo i dati indicati dalle autorità sanitarie britanniche, nel Paese si sono contati anche 22.855 nuovi casi, circa duemila in più di quelli confermati ieri. (Aggiornamento al 27.10.2020)

Francia, attese “decisioni difficili

Il presidente francese Emmanuel Macron riunisce alle 10 un Consiglio di Difesa e sicurezza nazionale dedicato alla crisi del Coronavirus. Intervenendo questa mattina su France Inter, il ministro dell’Interno, Gérald Darmanin ha detto che «bisogna aspettarsi decisioni difficili. Non so quali saranno esattamente queste decisioni», ha aggiunto il ministro, in una fase in cui la Francia si avvia ad un irrigidimento delle misure «come tutti i nostri vicini europei». (Aggiornamento al 27.10.2020)

Oms: “Pandemia accelera in Europa, si rischia tsunami di casi”

«C’è stata una seria accelerazione dei casi di Covid in Europa. Il 46% di tutti i casi nel mondo la scorsa settimana veniva dall’Europa, come pure un terzo dei morti globali». Lo ha sottolineato il direttore per le emergenze dell’Organizzazione mondiale della sanità, Michael Ryan, aggiungendo però che «l’Europa probabilmente è riuscita ad evitare la terza guerra mondiale dunque, anche se non è facile, con un approccio coerente può controllare il virus».
A minare gli sforzi di governi e singoli «ci sono quanti non credono che ci sia una pandemia, non si proteggono e fanno correre il virus. Questo è un problema. Dobbiamo convincere le persone, ma anche supportarle ad esempio nella quarantena. Il rischio, altrimenti, è quello di uno tsunami di casi». E se «molti Paesi temono lo spettro di un nuovo lockdown la prossima settimana, abbiamo le armi per controllare la corsa del virus»”.
«Covid non è uniforme a livello europeo – ha aggiunto in conferenza stampa Maria Van Kerkhove, a capo del gruppo tecnico dell’Organizzazione mondiale della sanità per il coronavirusi Paesi europei hanno già messo sotto controllo il virus, e potranno farlo di nuovo. Siamo speranzosi che si possano evitare nuovi lockdown». (Aggiornamento al 26.10.2020)

FRANCIA – In Francia «siamo in una situazione molto difficile o addirittura critica perché abbiamo un virus che circola molto velocemente». Lo ha affermato l’immunologo Jean-François Delfraissy, presidente del Comitato tecnico scientifico Covid-19 in Francia, in un’intervista a Rtl.
Delfraissy ha aggiunto che la stima dei casi giornalieri nel Paese d’oltralpe con la seconda ondata «potrebbe essere il doppio rispetto ai 50mila casi, molto vicina ai 100mila casi al giorno: tra diagnosticati, non diagnosticati e gli asintomatici». Il presidente del Consiglio francese aveva avvertito della minaccia di una seconda ondata a luglio, ma ha ammesso di «essere sorpreso dalla brutalità di quanto è accaduto negli ultimi 15 giorni», e rispetto alla seconda ondata ha precisato che «sarà sicuramente più forte della prima». La Francia ha registrato un record di 52.010 nuovi casi in 24 ore. Dall’inizio dell’emergenza sanitaria conta oltre 1,13 milioni di contagi ed è il quinto Paese più colpito dopo Stati Uniti, India, Brasile e Russia.

REGNO UNITO – Nelle ultime 24 ore nel Regno Unito sono stati registrati 19.790 casi e 151 morti, in lieve discesa rispetto ai 23.012 contagi registrati il giorno precedente. Lo riferiscono le autorità sanitarie. Salgono così a 873.800 i casi nel Regno Unito e a 44.896 le vittime. (Aggiornamento al 25 ottobre 2020)

BULGARIA – Positivo al coronavirus Boyko Borissov. Lo ha annunciato sulla sua pagina Facebook lo stesso premier bulgaro. (Aggiornamento al 25 ottobre 2020)

FRANCIA – La Francia è diventato il secondo Paese dell’Europa occidentale a registrare più di un milione di casi di infezione, secondo i dati della Johns Hopkins University, dopo la Spagna. Il totale dei casi di coronavirus è ora 1.000.357, mentre i decessi sono 34.075. (Aggiornamento al 22.10.2020)

Paesi Bassi e la Catalogna hanno chiuso bar e ristoranti per un minimo di due settimane, la Repubblica Ceca e l’Irlanda del Nord anche le scuole, il Regno Unito ha introdotto il suo piano di misure restrittive a tre livelli, e la Francia potrebbe imporre il coprifuoco. «700mila nuovi casi in Europa questa settimana, 34% in più rispetto a quella precedente», ha detto ieri l’Organizzazione mondiale della sanità, ed i governi si stanno mobilitando per tenere una seconda ondata di infezioni di Covid-19 sotto controllo. (Aggiornamento al 14.10.2020)

FRANCIA – Diverse le ipotesi allo studio per arginare la diffusione del virus. Secondo fonti citate da Rmc e Bfmtv, la strada di un coprifuoco dalle 20 a Parigi è attualmente allo studio all’Eliseo. (Aggiornamento al 14.10.2020)

OLANDA – Entra oggi in un lockdown parziale con la chiusura di bar e ristoranti per un mese, ed è in arrivo l’obbligo di indossare la mascherina nei luoghi pubblici al chiuso. Ernst Kuipers, responsabile della medicina d’emergenza, ha parlato di “una situazione più cupa” rispetto alla prima ondata, sottolineando che gli ospedali hanno già dovuto rimandare centinaia di operazioni e cancellare trattamenti medici. (Aggiornamento al 14.10.2020)

SPAGNA – La Catalogna ha annunciato la chiusura da venerdì per almeno 15 giorni di bar e ristoranti nel tentativo di contenere la diffusione del coronavirus. L’annuncio è arrivato dal vice presidente della Generalitat, Pere Aragonès. Ha aggiunto che martedì prossimo verrà approvato un fondo iniziale di 240 milioni di euro per accompagnare il settore “in questo sforzo collettivo”. Madrid, la città più colpita del paese, è in parziale lockdown. Le misure restrittive includono il divieto di spostamenti non essenziali tranne che per motivi di lavoro, scolastici o sanitari. (Aggiornamento al 14.10.2020)

PORTOGALLO – Il paese ha decretato lo “stato di calamità”, che entrerà in vigore dalla mezzanotte. Tra le misure, massimo 50 partecipanti a battesimi e matrimoni e raduni limitati a cinque persone. (Aggiornamento al 14.10.2020)

IRLANDA DEL NORD – Annunciata questa mattina la chiusura delle scuole per due settimane da lunedì, pub e ristoranti per quattro. Da venerdì, restrizioni anche per funerali e matrimoni, con un massimo di 25 partecipanti consentiti. Sarà anche vietata la vendita di alcolici nei supermercati dopo le 20, e i servizi di ospitalità saranno limitati a consegne a domicilio e takeaway. Le regole saranno inizialmente in vigore per quattro settimane, prima di essere riviste. Il primo ministro Arlene Foster ha detto di essere determinata a renderle un “intervento a tempo limitato”. (Aggiornamento al 14.10.2020)

REPUBBLICA CECA – Iniziato ieri un lockdown parziale di tre settimane, dopo la dichiarazione dello stato di emergenza, con la chiusura di scuole, alloggi universitari, bar e discoteche. Vietato anche il consumo di alcol in luoghi pubblici. Assembramenti al chiuso limitati a 10 persone, 20 all’aperto.  (Aggiornamento al 14.10.2020)

REGNO UNITO – Il primo ministro Boris Johnson ha annunciato un nuovo sistema di restrizioni a tre livelli. Il primo prevede restrizioni a livello nazionale, inclusa la chiusura di pub e ristoranti entro le 22 e il divieto di assembramenti di oltre sei persone. Il secondo livello coinvolge principalmente il nord dell’Inghilterra ed aggiunge il limite di due nuclei familiari a contatto. Il terzo livello interessa le zone più colpite, come la città di Liverpool, imponendo la chiusura di pub, ristoranti, palestre e casinò per almeno quattro settimane. Vieta anche i contatti con altri nuclei familiari.  (Aggiornamento al 14.10.2020)

BELGIO – Massima allerta nella capitale Bruxelles, dove bar e ristornati rimarranno chiusi per altre 3 settimane.  (Aggiornamento al 14.10.2020)

DANIMARCA – le restrizioni in vigore nella capitale, Copenhagen, sono state estese a tutto il paese. Chiusura di bar e ristoranti entro le 22 e obbligo di mascherina anche per i posti a sedere. (Aggiornamento al 14.10.2020)

FRANCIA – Il presidente francese Emmanuel Macron parlerà mercoledì alle 20 alla nazione. Lo riferiscono i media francesi, secondo cui Macron interverrà sulla situazione sanitaria nel Paese provocata dalla pandemia di coronavirus.  Corre il contagio nella regione di Parigi, 17% tamponi positivi. Il premier: «non esclusi lockdown locali». È sempre più preoccupante la situazione relativa ai casi di coronavirus nell’Ile-de-France, la regione dove si trova Parigi. A lanciare l’allarme è stato il direttore dell’Agenzia della Sanità regionale, Aurelien Rousseau, che in un’intervista a ‘Bfmtv’ ha messo l’accento sull’aumento dei contagi e dei ricoveri, sottolineando che «il 17% dei test” effettuati risultano “positivi”».  Il Covid-19 si sta diffondendo rapidamente tra i giovani. A Parigi, il tasso di incidenza nelle persone tra i 20 e i 30 anni ha superato gli 800 casi positivi ogni 100mila abitanti, ha spiegato Rousseau. «E soprattutto, da tre giorni, queste cifre sono aumentate molto rapidamente tra gli anziani», ha aggiunto, sottolineando che «473 pazienti si trovano in terapia intensiva».  (Aggiornamento al 12.10.2020)

OLANDA – È allarme in Olanda per la diffusione del coronavirus: nelle ultime 24 ore le autorità sanitarie del Paese hanno registrato 6mila nuovi casi di contagio. Negli ultimi sette giorni le infezioni registrate sono state circa 34mila, con un aumento dei pazienti ricoverati. Preoccupazione è stata espressa dal primo ministro Mark Rutte: “Siamo tra i tre Paesi più colpiti in Europa ed è peggio che negli Stati Uniti”, ha dichiarato. Senza annunciare piani concreti, non ha escluso l’adozione di nuove drastiche misure se la situazione non migliorerà nelle prossime 72 ore. Le città dove i contagi si diffondono più rapidamente sono Rotterdam, l’Aja, Utrecht e Amsterdam. Aggiornamento al 09.10.2020)

BELGIO – Nuova accelerazione dei casi di contagio da Coronavirus in Belgio. Secondo le cifre delle autorità sanitarie i casi registrati nelle ultime 24 ore sono stati 3.577. La cifra è la più alta dall’inizio dell’epidemia nel paese, anche se la definizione di ‘caso’ è cambiata da marzo-aprile, quando si testavano solo i malati. Ora invece molti positivi sono asintomatici. La media delle nuove infezioni è di 2.595,49 al giorno tra il 28 settembre e il 4 ottobre, pari ad un aumento del 64% rispetto alla settimana precedente. (Aggiornamento al 08.10.2020)

GERMANIA – In Germania si sono registrati oltre 4mila nuovi casi di Covid nelle ultime 24 ore, segnando un aumento di 1200 contagi rispetto ai dati forniti il giorno prima. L’istituto Robert Koch ha infatti reso noto oggi che si sono avuti 4058 risultati positivi dei test, mentre mercoledì erano stati 2828. In Germania non si registravano numeri così alti di contagi dalla fine di marzo, primi di aprile. Ieri, la maggioranza dei 16 lander ha deciso di imporre un divieto ai residenti delle aree dove si registrano i principali focolai di risiedere in alberghi in altre aree del Paese. L’aumento dei casi è “allarmante“. A dichiararlo è stato il ministro della Salute tedesco Jens Spahn. “Questo mi preoccupa molto. Vogliamo evitare che i numeri crescano esponenzialmente”, ha affermato parlando con i giornalisti a Berlino. “Possiamo essere abbastanza fiduciosi. Finora la Germania ha attraversato la crisi relativamente bene. Il nostro sistema sanitario non è mai stato sopraffatto. Ma non dobbiamo sperperare ciò che abbiamo raggiunto“, ha dichiarato ancora Spahn, intervenendo in conferenza stampa a Berlino. “La situazione nella capitale mostra come una gestione ignorante della pandemia stia portando a un numero nettamente crescente di casi. Si tratta del giusto equilibrio di fiducia e consapevolezza“. (Aggiornamento al 08.10.2020)

AUSTRIA – Le autorità austriache hanno riferito oggi di 1209 nuovi casi di contagio da Coronavirus nelle ultime 24 ore, un record rispetto alle cifre registrate dall’inizio della pandemia nel paese. La metà circa dei nuovi casi sono stati localizzati a Vienna.  Nel corso di una conferenza stampa, il ministro della Salute, Rudolf Anschober ha riconosciuto che l’Austria si trova in una situazione difficile, ma le cifre di oggi – ha detto – non possono essere paragonate a quelle di marzo, quando il numero dei tamponi eseguiti era di gran lunga inferiore a quello attuale.  Il numero delle infezioni è andato crescendo malgrado il fatto che il governo il mese scorso abbia imposto una direttiva ad ampio raggio sull’uso delle mascherine, ridotto il numero massimo di partecipanti agli eventi e ristretto il servizio nei bar ai soli clienti seduti al tavolo. (Aggiornamento al 08.10.2020)

SPAGNA – Il ministero della sanità spagnolo ha registrato 10.491 nuovi contagi di coronavirus, di cui 5.075 avvenuti nelle ultime 24 ore. Si tratta di una crescita rispetto ai contagi delle 24 ore precedenti, che erano 4.030. Il bollettino odierno registra 76 nuovi decessi.  Il totale dei contagi sale a 835.901 e quello dei decessi a 32.562. Il maggior numero dei contagi delle ultime 24 ore si è verificato a Madrid, con 2.325 nuovi casi. Al momento vi sono 10.662 pazienti ricoverati per covid-19 in Spagna, di cui 1.568 in terapia intensiva.  (Aggiornamento al 07.10.2020)

REGNO UNITO – Non diminuisce di intensità l’ondata di nuovi casi di coronavirus nel Regno Unito, sebbene vi sia un lieve calo rispetto a ieri. Le autorità sanitarie hanno accertato 14.162 nuovi contagi, portando il totale dall’inizio della pandemia a 544.275 casi accertati. I nuovi decessi da Covid-19 sono stati 70, portando il totale a 42.515. Ieri, erano stati registrati 14.542 nuovi casi e 76 decessi. (Aggiornamento al 07.10.2020)

SVIZZERA – Sono 1074 i nuovi casi di Covid-19 confermati in Svizzera nelle ultime 24 ore, indica l’Ufficio federale della sanità pubblica (Ufsp). Si tratta di valori giornalieri analoghi a quelli più elevati registrati in primavera. (Aggiornamento al 07.10.2020)

SPAGNA – Madrid sarà la prima capitale europea a tornare in lockdown, a partire dalle 22 di questa sera e per almeno 14 giorni, insieme alle sue nove città satellite. Per circa 4,8 milioni di cittadini spagnoli scattano quindi misure restrittive messe in atto per contenere la diffusione del coronavirus, dato l’aumento dei casi in Spagna, il Paese maggiormente colpito dall’infezione in Europa.  Lo scenario non sarà paragonabile a quello del marzo scorso, quando era vietato uscire di casa. Tra le misure messe in atto vi è la riduzione degli orari di apertura di bar e ristoranti, che dovranno chiudere alle 23 invece che all’una. Inoltre i ristoranti, le palestre e i negozi potranno accogliere solo la metà dei clienti abituali. Al momento non sono previste sanzioni per chi lascerà la Comunità autonoma di Madrid, come ha spiegato il ministro della Salute Enrique Ruiz Escudero, esortando comunque a evitare gli spostamenti non necessari. La decisione, presa dal governo centrale, è stata contestata dal presidente della Comunità di Madrid Isabel Diaz Ayuso che ha presentato ricorso denunciando una ”prevaricazione di poteri” ed evidenziando i danni economici di un nuovo lockdown che ”limita i diritti fondamentali”.  (Aggiornamento al 02.10.2020)

OLANDA – L’Olanda continua a registrare record di contagi. Il bollettino di oggi registra 3.294 nuovi casi positivi, il più alto mai registrato in 24 ore, nel secondo record consecutivo. Si tratta del 40% di contagiati in più rispetto a mercoledì scorso, sottolinea il sito Nl Times. I morti delle ultime 24 ore sono 13. Secondo l’istituto sanitario olandese Rivm, nell’ultima settimana vi sono stati 9.219 contagi, il 35% in più della settimana precedente. In testa ai contagi di oggi c’è Amsterdam con 377 nuovi positivi (+45% in una settimana), seguita da Rotterdam con 259 positivi (+ 67%) e l’Aja con 249 (+96%). Da ieri sera in Olanda è in vigore la chiusura dei bar alle 22 e vi sono restrizioni di movimento da e per Amsterdam, Rotterdam e l’Aja. Quando il primo ministro Mark Rutte ha annunciato le misure, ha avvertito che si teme di arrivare a 5mila contagi al giorno. (Aggiornamento al 30.09.2020)

FRANCIA – In Francia “la seconda ondata sta arrivando più in fretta di quanto temessimo“. A lanciare l’allarme è oggi il presidente dell’ordine dei medici francese Patrick Bouet. Se non ci sono cambiamenti “in tre-quattro settimane” la Francia dovrà “affrontare un’epidemia generalizzata” per lunghi mesi in autunno e inverno, con un sistema sanitario “incapace di rispondere a tutte le sollecitazioni“, ha avvertito Brouet in una intervista al Journal du Dimanche mentre i numeri del contagio del coronavirus continuano a crescere in tutto il paese. Ieri altri 14.412 contagi. “Ci aspetta una prova. Ma i professionisti della Sanità, all’origine del miracolo della primavera, non potranno nuovamente rimediare alle carenze strutturali, molti sono traumatizzati ed esausti“, ha sottolineato Bouet.  Il totale dei casi accertati dall’inizio della pandemia è ora di 527.446. I nuovi decessi sono stati 39, rispetto ai 56 di ieri, portando il totale a 31.700. Le autorità sanitarie stanno monitorando 1.183 focolai dell’epidemia, cresciuti di 58 unità nelle ultime 24 ore (Aggiornamento al 27.09.2020)

REGNO UNITO – Ripetuti ‘mini lockdown’ potrebbero essere la soluzione migliore per prevenire la diffusione del coronavirus“. Questo il suggerimento del professor John Edmunds, consigliere dello Scientific Advisory Group for Emergencies del governo britannico intervistato dall’Observer, che riflette le perplessità della comunità scientifica riguardo l’efficacia delle nuove misure di sicurezza implementate nel Regno Unito.  Secondo gli ultimi dati, nei giorni scorsi si sono quotidianamente registrati in media 6mila nuovi casi, per un totale di 1.600 in più rispetto alla settimana precedente. Un trend negativo che ha spinto i governi di Westminster, Galles e Scozia ad introdurre nuove misure per contrastare la diffusione del virus, come quella del coprifuoco che costringe attività e locali notturni a chiudere entro le dieci di sera.  Misure accolte con scetticismo dalla popolazione ed in particolare dalla comunità scientifica, che propone soluzioni alternative. “I ‘mini-lockdown’ funzionerebbero come un interruttore – spiega Edmunds – potrebbero aiutarci a ripristinare l’orologio. L’idea sarebbe quella di riportare l’incidenza a com’era poche settimane fa. Sostituire due settimane di crescita esponenziale con due settimane di riduzione dei casi. Se attuati rapidamente, in particolare dopo l’inizio della curva di crescita dell’epidemia, potrebbero essere la soluzione migliore per una rapida diminuzione delle infezioni”. (Aggiornamento al 27.09.2020)

Fonte: AdnKronos

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Di Redazione

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