È di ieri l’annuncio del direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, in una conferenza stampa tenutasi a Ginevra, in cui l’OMS analizzava la questione dei rischi per le popolazioni indigene «A partire dal 6 luglio sono stati segnalati oltre 70.000 casi di Covid-19 tra le popolazioni indigene delle Americhe e oltre duemila morti – ha ricordato Ghebreyesus – Più di recente, sono stati segnalati almeno sei casi tra il popolo Nahua, che vive nell’Amazzonia peruviana».

«Sebbene il Covid-19 sia un rischio per tutte le popolazioni indigene a livello globale, l’Oms – ha sottolineato il Direttore generale – è profondamente preoccupata per l’impatto del virus sulle popolazioni indigene nelle Americhe, che rimane l’attuale epicentro della pandemia. I popoli indigeni hanno spesso un elevato carico di povertà, disoccupazione, malnutrizione e malattie trasmissibili e non trasmissibili, e ciò le rende più vulnerabili a Covid-19 e ai suoi gravi esiti».

A non lasciar cadere nel vuoto le preoccupazioni c’ha pensato Greta Thunberg che ha annunciato, oggi, sul suo account Twitter che donerà 100.000 euro per combattere la diffusione del coronavirus nell’Amazzonia brasiliana.
L’annuncio segue l’assegnazione all’attivista svedese del Premio Gulbenkian per l’Umanità da un milione di euro. I fondi per l’Amazzonia verranno messi a disposizione attraverso la Thunberg Foundation all’organizzazione SOS Amazonia.
Greta ha già fatto sapere che sarà donato l’intero ammontare del Premio Gulbenkian. Altri 100mila euro sono stai già messi a disposizione della Stop Ecocide Foundation, mentre non sono stati ancora resi noti i beneficiari dei fondi rimanenti.

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Di Michele Docimo

Aversano (in prestito a Trieste), eterno indeciso: giornalista free lance, comunicatore sociale, fotoreporter, videomaker, copywriter, storyteller, formatore, speaker ed autore radiofonico. Dirige NOTIZIE MIGRANTI [www.ntoziemigranti.it] e CONTRASTOTV [www.contrastotv.it]. E’ presidente di MIGR-AZIONI APS [www.migr-azioni.info]. A sei anni ha imparato a leggere e da allora non ha più smesso. Oggi sta cercando di imparare a scrivere. È convinto che gli africani salveranno gli italiani.

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