Il fotografo e presidente della Ngo Africa Masterpiece Children, alla fine del suo viaggio per l’Italia in assoluto silenzio, consegnerà una lettera a Mimmo Lucano

Partirà da Assisi il cammino silenzioso di Stefano Lotumolo, fotografo e neo presidente della Ngo Africa Masterpiece Children – associazione di promozione sociale che opera nel nord della Tanzania al fine di supportare e migliorare le condizioni di vita della popolazione Masai – che ha scelto di intraprendere una protesta pacifica per condurre sé stesso e gli altri a riflettere sulla “fretta del vivere che ci tiene costretti dalle necessità quotidiane”.

In una società in cui la comunicazione va alla massima velocità, intraprendere un cammino silenzioso è un modo per riflettere e far riflettere su quello che stiamo perdendo: il rumore dei nostri passi prima di tutto, ma anche la coscienza del fatto che possiamo vivere leggeri, con uno zaino in spalla, con lo stretto necessario, perché in fondo il cammino è metafora della vita”. Sono queste le parole di Lotumolo per spiegare il percorso che lo vedrà protagonista: “Negli anni ho cercato di avvicinarmi ad una vita equilibrata, che non insegua soltanto il successo personale; una vita al servizio del prossimo, mettendo a disposizione il mio talento fotografico per creare opportunità nel Mondo, cercando di sostenere popolazioni che non hanno alcuna possibilità di crescita senza il supporto di noi che viviamo nella parte giusta del mondo”.

Tornare alla comprensione dell’importanza della parola e delle parole: “In un sistema che fa troppo rumore siamo troppo spesso portati ad urlare più forte, alla continua ricerca di contenuti, di suoni, di immagini che siano in grado di levarsi al di sopra di quelle degli altri”. In silenzio perché non è l’assenza di rumore a definirne il concetto, ma la ritrovata capacità di ascoltare, ripartendo da capo”.

Una scelta personale che non si discosta dalla scelta professionale di Lotumolo: “Le immagini di per sé non contengono parole, siamo noi a cercare di trovarvi una storia, a volte curiosa e lontana dalla nostra cultura, svelandone i retroscena. A volte illustrandola con una semplice didascalia che ha lo scopo di aprire una piccola porta nella vostra immaginazione. La scelta è istintiva e soggettiva, quella porta può lasciarvi entrare oppure uscire”.

Il cammino di una vita che porta in sé il cammino di molti: “Ognuno di noi si trova dentro il proprio cammino della vita, le scelte che quotidianamente facciamo e tutte le parola che ogni giorno utilizziamo determinano chi vogliamo essere”. Un percorso interiore che conduce a una missione: “Mi muoverò in religioso silenzio per portare una lettera a Domenico Lucano, che mi sarà consegnata dal caro amico e maestro di cammini in Italia e nel mondo, Vincenzo Cherubino. La lettura della lettera dell’ex sindaco di Riace segnerà la fine del mio silenzio”. Non è noto il contenuto della lettera, ma sarà possibile scoprirlo: “Potete seguire le tappe del mio viaggio sui miei canali social. Non sarò io a postare perché non voglio che il mio silenzio sia invaso da notizie. Il compito di tenervi aggiornati sul percorso e su ciò che accadrà di giorno in giorno spetterà a Stefano e Nicola, i miei collaboratori più stretti del nuovo team Africa Masterpiece Children”.

Silenzio per comprendere e silenzio per comunicare: “Una delle ragioni più grandi che mi spinge a voler far conoscere il nostro lavoro è la possibilità reale di apportare un cambiamento significativo in Tanzania. Se più persone conosceranno il nostro impegno diretto a migliorare le condizioni di vita nelle comunità Maasai, più persone sosterranno i nostri progetti. Con loro e con Ludovica, la mia compagna, potrò parlare soltanto la sera tramite mail, proprio per non permettere a nessuno di intralciare la mia riflessione interiore”. Un percorso che lascerà un segno tangibile: “In cammino scriverò il mio secondo libro. Sento ardere dentro di me l’esigenza di mettere nero su bianco la mia esperienza di vita, che nel bel mezzo dei miei trentatré anni mi sta spingendo verso nuovi orizzonti, che se avrete voglia, potremo semplicemente conoscere insieme”.

Appuntamento dunque per il 3 ottobre, quando avrà inizio lo straordinario viaggio di Stefano Lotumolo, da Assisi verso Riace, in assoluto silenzio e intimità spirituale per ricordare a sé stesso e al mondo il significato delle parole, dell’ascolto di sé e degli altri, senza sensazionalismi, ma nell’assoluta umiltà di chi cammina leggero sulla strada della vita.

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Di Elena Mascia

Ho iniziato a scrivere da bambina, per necessità, per aprire una finestra sul mondo di qualcun altro come quelle che mi venivano aperte dai libri che leggevo, da uno in particolare che non dimenticherò: Saltafrontiera, che a soli nove anni mi aveva trasportato nella vita, nelle difficoltà, nelle tradizioni, di bambini provenienti dai più diversi paesi al mondo. Non ho mai smesso di interessarmi alle tematiche sociali, non ho mai smesso di desiderare di poter ascoltare e raccontare le storie di vita vera e vissuta, senza distinzioni. E' per questo che sono diventata giornalista pubblicista, per continuare a raccontare l'invenzione della verità, che non ha niente di sorprendente, solo rapporti di causa ed effetto tra incroci di vita, di luoghi e di persone, l'unica strada che non voglio abbandonare.

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