AVERSA – «Mi piace pensare alla visita del presidente Mattarella a Casal di Principe come a una celebrazione corale dell’intera nazione che riconosce il valore del sacrificio di don Peppe Diana e di tanti altri cittadini caduti vittime della prepotenza e dell’illegalità. Il presidente della Repubblica rappresenta l’unità della nazione e viene a Casale per annunciare ancora che la forza e la speranza del nostro popolo trovano linfa vitale nella fedeltà alla giustizia e nel coraggioso impegno di ciascun cittadino per il bene sommo che è la vita della società. Mi auguro che la visita del Presidente rappresenti veramente l’Italia che raccoglie e vive intensamente il grido degli innocenti e con loro vuole impostare un rinnovato cammino di cittadini che si impegnino a non nuocere mai alla vita degli altri».

Mons. Angelo Spinillo – Vescovo di Aversa

Con queste parole, il Vescovo di Aversa, Angelo Spinillo, annuncia la visita del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a Casal di Principe domani 21 marzo.

Le parole del presule, affidate ad una intervista rilasciata al giornalista Nicola Rosselli de Il Mattino, preannunciano anche il succo dell’intervento del Vescovo di Aversa all’incontro con il Capo dello Stato.

«Credo sia giusto dire al Presidente il ringraziamento di questa nostra terra per l’attenzione che ha voluto dimostrare venendo a trascorrere con noi un momento di riflessione e di dialogo civile desideroso di condividere speranza di vita migliore per tutti. Cercherò, poi, di rappresentargli le nostre fatiche e le nostre speranze che attraversano le difficoltà dell’attività lavorativa di tanti di noi, dei nostri giovani che spesso emigrano alla ricerca di condizioni migliori, delle difficoltà della salute pubblica in questo territorio, delle famiglie, soprattutto le più giovani, a concretizzare le loro speranze di futuro».

Non ha dubbi, Spinillo, sul messaggio che don Peppe Diana ha lasciato alla sua terra e all’Italia intera

«Don Peppe ha lasciato un grande messaggio di incoraggiamento e di speranza. Come lui è vissuto amando la vita e illuminando la vita con la luce del Vangelo, ci rivolge l’invito a essere consapevoli e attivi protagonisti del cammino della storia, a non piegare il capo aspettando che passi la tempesta di cui abbiamo timore, ma che ci rendiamo protagonisti attivi di parole e di azioni che facciano crescere la vita. In questo, ci insegna che il Vangelo è annunzio di vita nuova, di libertà dei figli di Dio che rispondono alla chiamata al bene e alla gioia del vivere in maniera libera e pienamente umana»

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Di Redazione

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