ROMA – Lunedì 11 giugno, a sei mesi dalla strage di Piazza Dalmazia a Firenze, in cui furono uccisi Samb Modou e Diop Mor e feriti altri tre ragazzi senegalesi, l’Archivio delle memorie migranti presenta per la prima volta a Roma – negli spazi della Pelanda dell’ex mattatoio di Roma – il monologo Invisibili dell’attore e griot senegalese Mohamed Ba, a sua volta miracolosamente sopravvissuto a un attentato razzista il 31 maggio 2009 a Milano.

In Invisibili, Mohamed Ba ripercorre e interpreta il cammino di due cittadini africani che si mettono in viaggio sognando una vita migliore, canta le contraddizioni, i sogni, le speranze, i dolori e le gioie del continente, e porta il pubblico a chiedersi: Che ne sarebbe della nostra vita, a noi del nord del mondo, se non fossimo nati qui? Persino invecchiare non sarebbe permesso.

Mohamed Ba è nato a Dakar, in Senegal. Mediatore e animatore culturale, ha aderito al movimento per la promozione della letteratura africana e al circolo dei giovani scrittori per l’alfabetizzazione nelle zone rurali. Migrato in Francia, è stato coordinatore dell’operazione Un immigré, un livre.

Nel 1998 ha pubblicato Parole de nègre, sulle migrazioni nei paesi del Sahel. Nel 1999 trasferitosi in Italia ha collaborato con il centro ambrosiano di Milano per Ex cursus. È fondatore del gruppo Mamafrica che usa la percussioni per diffondere la cultura africana. È autore ed interprete di monologhi teatrali: Parole fuori luogo (2002), Musica e popoli (2003), B-Sogni (2004), Canto dello spirito (2006), Invisibili (2010), Incazzato bianco (2010). Nel 2011 ha portato in scena Relazione per un’accademia di Franz Kafka, per la regia di Heike Brunkhorst. Ha partecipato a vari progetti teatrali e a trasmissioni radiofoniche e televisive.

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Di Redazione

Notizie Migranti è un coraggioso esperimento di giornalismo interculturale. Il progetto nasce nel 2010, in un periodo di razzismo strisciante che impedisce la convivenza civile tra persone di culture diverse si è voluto dare vita ad una informazione, con la presenza in redazione anche di giovani migranti, che affronta il tema immigrazione come risorsa e non come problema, che evita toni sensazionalistici e allarmistici trattando i cittadini stranieri come soggetti e mai come oggetti.

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