Non si arrestano in Italia i flussi d’immigrati e neanche la crisi economica globale, che ha provocato una battuta d’arresto negli altri Stati Ocse nel 2010, ha frenato gli stranieri che – sempre più numerosi – decidono di fermarsi nel Belpaese per ricominciare una nuova vita.

La quota di cittadini stranieri sul totale dei residenti (italiani e stranieri) continua ad aumentare e al primo gennaio 2011 è salita al 7,5% dal 7% registrato un anno prima.

È quanto rivela il rapporto Ocse
. L’analisi del ‘capitolo Italia‘ del dossier stilato dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico parte dagli ultimi dati Istat: sono 4,57 milioni gli stranieri residenti in Italia al gennaio 2011, 335mila in piu’ rispetto all’anno precedente (+7,9%).

Il rapporto stima anche il flusso di 60.300 migranti non in regola  tra gennaio e agosto 2011. Il numero degli stranieri residenti nel corso 2010 è cresciuto soprattutto per effetto dell’immigrazione dall’estero (425mila individui).

I cittadini romeni, con quasi un milione di residenti (9,1% in piu’ rispetto all’anno precedente) rappresentano la comunità più numerosa in Italia (21,2% sul totale degli stranieri).
A fine 2010 gli altri gruppi principali sono:

albanesi (483.000)
e marocchini (452.000).

Il numero di permessi di soggiorno concessi per i cittadini non comunitari è  aumentato del 16,4% nel 2010 rispetto all’anno precedente, a 599.000, il 62% delle quali sono stati emessi per piu’ di 12 mesi.
La maggior parte dei permessi è stata data per motivi di lavoro (359.000) – sia subordinato sia stagionale – e ricongiungimento familiare (179.000).
Nel 2011 i permessi emessi sono stati 331.000, di cui 141.000 per ricongiungimento familiare e 119.000 per lavoro.

L’ingresso di cittadini non europei per motivi di lavoro è fissato da quote annuali. Nel 2009, il lavoro non-stagionale contingente è stato limitato a 10.000 posti per la formazione e apprendistato.
Tuttavia in quest’anno è stato regolarizzato il maggior numero di lavoratori domestici e badanti: la maggior parte delle 295.000 richieste depositate è stata accettata (233.000 a ottobre 2011).

Nel 2010 erano 710.000 gli stranieri legalmente occupati nella cura della casa e nell’assitenza agli anziani.

Sul fronte degli sbarchi, spiega il rapporto, nel 2011 gli immigrati clandestini giunti sulle coste d’Italia sono aumentati notevolmente a causa della mutata situazione politica in Tunisia e Libia.
Nell’agosto 2011 quasi 60.300 migranti sono stati intercettati lungo le coste della Sicilia, rispetto ai 4.400 di tutto il 2010.
A molti di loro è stato concesso asilo: nel primo semestre del 2011 sono state presentate 23.800 domande, più del totale del 2010 (10.050) e quasi il 25% sono state inviate dai tunisini.
Delle 11.300 domande d’asilo chieste nel 2010, il 14% ha determinato lo status di rifugiato e il 24% un permesso di soggiorno per motivi umanitari. I tunisini entrati illegalmente in Italia all’inizio del 2011 hanno ottenuto lo status di protezione umanitaria.

A partire dal 10 marzo 2012 tutti gli stranieri che chiedono un primo permesso di soggiorno per oltre un anno devono sottoscrivere un contratto d’integrazione e impegnarsi ad acquisire una conoscenza di base della lingua italiana e dei principi educazione civica.

Il numero di punti deve essere realizzato in due anni, anche se il contratto puo’ essere prorogato di un anno. I punti possono essere persi per violazioni di alcuni termini, il permesso di soggiorno non può essere rinnovato e si può arrivare anche a un provvedimento di espulsione.

A partire dal 2011 la residenza a lungo termine è concessa solo agli immigrati che superano un test di lingua: a ottobre 2011 erano stati eseguiti 69.000 test, con un tasso di successo del 70%. Il governo tecnico formato a novembre 2011 insieme la riforma della legge sulla cittadinanza – in attesa in Parlamento dal dicembre 2009 – ha tra le sue priorità le disposizioni relative al diritto di cittadinanza degli stranieri nati in Italia.

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Di Redazione

Notizie Migranti è un coraggioso esperimento di giornalismo interculturale. Il progetto nasce nel 2010, in un periodo di razzismo strisciante che impedisce la convivenza civile tra persone di culture diverse si è voluto dare vita ad una informazione, con la presenza in redazione anche di giovani migranti, che affronta il tema immigrazione come risorsa e non come problema, che evita toni sensazionalistici e allarmistici trattando i cittadini stranieri come soggetti e mai come oggetti.

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