ROMA – La campagna Frontexit è sostenuta da numerose organizzazioni di difesa dei diritti dell’uomo del Sud e del Nord del Mediter­raneo.

Gli obiettivi sono: rivendicare trasparenza sul funzionamento di Frontex, l’agenzia dell’Unione euro­pea per il controllo delle frontiere esterne ed esigere il rispetto dei diritti dei migranti alle frontiere.

Per lottare contro una presunta ‘invasione’ di migranti – si legge in una nota – , l’Unione europea (UE) investe milioni di euro in un dispositivo quasi militare di sorveglianza delle frontiere esterne: Frontex. L’agenzia, simbolo della politica securitaria in materia di migrazioni e braccio armato degli Stati membri dell’Ue, si occupa di intercettare i migranti alle frontiere e organiz­zare voli di espulsione. Frontex pone degli interrogativi in particolare quanto alle violazioni dei diritti nel quadro delle operazioni di intercettazione e di rimpatrio forzato dei migranti: che cosa succede davvero alle frontiere? E chi ne è responsabile? Nel quadro di queste operazioni, il rispetto dei diritti umani è messo in pericolo, in particolare per quanto riguarda il dirit­to d’asilo, il diritto a un trattamento dignitoso e al rispetto dell’integrità fisica. L’opacità delle operazioni – marittime, aeree e terrestri – condotte da Frontex e la diluizione delle responsabilità che le caratterizza minano i principi fondamentali riconosciuti dall’Ue, i suoi Stati membri e gli Stati terzi partner dell’agenzia”.

photo credit: Paolo Cuttitta palestine via photopin cc

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Di Redazione

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