Dal 14 gennaio al 20 febbraio presso Palazzo Ducale di Genova si terrà una mostra su Guido Rossa
fotografo, a cura di Gabriele D’Autilia e Sergio Luzzatto. La personale, con circa 70 fotografie, documenta una passione che lo accompagnò durante tutta la sua vita.

Rossa, operaio e sindacalista consegnato alla storia in seguito alla sua tragica fine (fu ucciso dalle BR il 24 gennaio 1979), entrò in fabbrica a 15 anni nel 1949 e a 20 sfidava la gravità diventando una leggenda della montagna piemontese.

A Genova, l’ambiente stesso dell’Italsider di Cornigliano, in cui Eugenio Carmi è responsabile della direzione artistica e della comunicazione, rappresentò per lui non solo un contesto di lavoro, ma un’occasione «creativa» grazie alla fotografia.

Nel 1963 lo troviamo in Nepal per misurarsi con i settemila metri del Langtang Lirung himalayano e visitando anche l’India rimane molto colpito dalla realtà sociale, che non mancò di documentare con la sua macchina fotografica. Ritrasse anche la natura (il mare, le coste, il cielo e i suoi colori, gli alberi, i fiori, gli animali) e soprattutto la storia dei luoghi.

Di Genova raccontò gli antichi palazzi, i portali, gli affreschi interni, i dipinti, i ritratti pittorici dei personaggi storici, le decorazioni, mentre della Liguria gli uliveti, i porti con le barche, le colline, in primis il paesaggio antropizzato.

fonte: il Manifesto

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Di Redazione

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