SANTA MARIA LA FOSSA – Dai terreni confiscati a Francesco Schiavone “Cicciariello”, il cugino dell’efferato capo dei casalesi, a Santa Maria La Fossa, nasce il grano per le pizze della Nuova Cucina Organizzata e la pasta che riempirà il futuro Pacco alla Camorra.

Domani (20 giugno 2012) una gioiosa cerimonia di raccolta del grano che diventa momento di festa anticamorra cui il Festival dell’Impegno Civile aderisce.

Promotori dell’iniziativa, le cooperative Eureka e Agropoli che gestiscono i terreni e il Consorzio Agrorinasce che con l’amministrazione comunale di Santa Maria La Fossa affidarono questi terreni un anno fa attraverso una manifestazione d’interesse pubblico.

I 400 quintali di grano coltivati su 6 ettari di terreno convertiti al biologico, saranno destinati in parte a realizzare la pasta a marchio Nuovo Commercio Organizzato che finirà nel prossimo Pacco alla camorra, in parte serviranno per produrre la farina con cui si impasteranno le pizze della Nuova Cucina Organizzata.

«Domani realizzeremo un passo importante per completare la filiera corta della produzione agroalimentare che si sta realizzando sui nostri territori a partire dal riutilizzo dei beni confiscati» afferma Mirella Letizia della Cooperativa Eureka «Tra Casal di Principe, Sessa Aurunca, San Cipriano d’Aversa, Santa Maria la Fossa, Castel Volturno, si è realizzato un percorso di economia sociale che riesce a creare opportunità di lavoro e sviluppo sostenibile e inclusivo. Siamo fieri che tutto questo nasca proprio dai terreni una volta appartenuti ai clan».

Domani a partire dalle 9,00, nelle località Cocciuto e Mandroni di Santa Maria La Fossa, alla presenza del sindaco Antonio Papa, del Presidente e dell’amministratore delegato di Agrorinasce, Immacolata Fedele e Giovanni Allucci, dei soci di Eureka ed Agropoli e dei promotori del Festival, la mietitrebbia guidata dagli agronomi delle cooperative recupererà l’oro giallo che nasce da una terra liberata dal malaffare e dalla camorra.

«E’ un’iniziativa di grande valore che arricchisce il già importante programma del Festival e a cui abbiamo aderito con grande piacere perché risponde alla prioritaria esigenza di creare e rafforzare reti per la gestione dei beni confiscati» afferma Valerio Taglione referente del Comitato Don Peppe Diana e di Libera coordinamento provinciale di Caserta che promuovono il Festival del’Impegno Civile sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica.

«La mietitura di domani, la futura produzione di pasta e farina, sono l’esempio lampante di quell’economia sociale che si sta sviluppando sulle nostre terre a partire dai beni confiscati. La sinergia tra associazioni, cooperative, consorzi, amministrazioni pubbliche è l’elemento indispensabile per realizzare quel noi condiviso che può trasformare quei beni una volta mostri in beni nostri. Questo Festival» conclude Taglione «serve proprio a promuovere queste importanti esperienze. Ed è davvero straordinaria la risposta che stiamo registrando già in queste prime tappe in termini di partecipazione e impegno da parte di tantissimi cittadini. Un risultato che supera anche le nostre più rosee aspettative».

Dopo le tappe dello scorso week end a Casapesenna e Arienzo, l’appuntamento di domani sarà preludio della tappa del 22 giugno a Quindici, in provincia di Avellino, sul territorio che fu teatro della terribile faida tra i clan Graziano e Cava. Qui, sui beni confiscati di via masseria D’Alia, dalle 16 fino a sera una giornata organizzata in collaborazione con Libera Avellino dedicata alla legalità e alla lotta alla camorra con dibattiti, presentazioni di libri, degustazioni e proiezioni di film.

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Di Redazione

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