MILANO – Per chi ha una stanza in più c’è ora un nuovo modo di utilizzarla. Potrà infatti metterla a disposizione dei profughi, attraverso Airbnb, la società che in tutto il mondo fa incontrare on line offerte e richieste di ospitalità per turismo o lavoro. Oggi a Palazzo Marino è stato presentato infatti il portale “Open Homes Rifugiati” (airbnb.it/welcome).

Chi darà la propria disponibilità ad accogliere in casa un profugo verrà messo in contatto con due associazioni che si occupano di migranti: Comunità di Sant’Egidio e Refugees Welcome Italia. Il portale è stato inaugurato una settimana fa a livello mondiale e in Italia sono già 100 le famiglie che si sono messe a disposizione. Il progetto, nella versione italiana, si concentrerà soprattutto nelle città di Milano e Roma, dove le due associazioni sono operative.

Gli host di Airbnb accoglieranno migranti che hanno già ottenuto lo status di rifugiato o una protezione umanitaria. Sarà un’ospitalità a breve termine. E il migrante continuerà ad essere seguito dalle due associazioni per quanto riguarda il percorso di inserimento lavorativo e sociale.

«Potremo contare così sul sostegno degli host di Airbnb per qualche giorno, quando un nostro rifugiato, in attesa di essere accolto per periodi più lunghi da una famiglia, ha bisogno di un posto dove andare – sottolinea Germana Lavagna, presidente di Refugees Welcome». Si tratta quindi di un’ospitalità “ponte“, in attesa di una sistemazione del profugo a lungo termine.

«Dal 2013 assistiamo a due Europe: da un lato l’Europa dei muri e dei respingimenti e dall’altra quella delle associazioni e dei cittadini che vogliono aiutare in modo solidale i profughi, anche inventando forme innovative di welfare», commenta Stefano Pasta della Comunità di Sant’Egidio.

Per Airbnb Italia non è la prima esperienza di ospitalità gratuita verso persone in difficoltà. La community di Milano sta già partecipando al progetto di accoglienza dei parenti delle persone ricoverati negli ospedali e residenti fuori regione.

«A livello mondiale Airbnb conta di fornire ospitalità a 100mila profughi nei prossimi cinque anni» aggiunge Federica Calcaterra, responsabile relazioni esterne di Airbnb.
Il progetto Open homes rifugiati ha il sostegno del Comune. «È in perfetta sintonia con la rete di famiglie solidali che abbiamo avviato da circa un anno per ospitare profughi e ora anche italiani in difficoltà – sottolinea Pierfrancesco Majorino, assessore alle Politiche sociali del comune di Milano – E questa è un’iniziativa che viene dalla società civile, alla quale diamo il nostro appoggio e alla quale esprimiamo la nostra gratitudine“.

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Di Michele Docimo

Aversano (in prestito a Trieste), eterno indeciso: giornalista free lance, comunicatore sociale, fotoreporter, videomaker, copywriter, storyteller, formatore, speaker ed autore radiofonico. Dirige NOTIZIE MIGRANTI [www.ntoziemigranti.it] e CONTRASTOTV [www.contrastotv.it]. E’ presidente di MIGR-AZIONI APS [www.migr-azioni.info]. A sei anni ha imparato a leggere e da allora non ha più smesso. Oggi sta cercando di imparare a scrivere. È convinto che gli africani salveranno gli italiani.

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