Non si sceglie chi essere per nascita, ma si sceglie chi diventare, e lo si fa in un giorno come tanti. Nonostante i trenta siano alle porte, nonostante in fondo sembri non mancare niente, nonostante si viva discretamente bene. È la storia di una persona qualunque, quella del fotografo professionista e presidente della Ong Africa Masterpiece Children, Stefano Lotumolo, perfettamente adattabile a molte altre, se non fosse che, nel 2015, Stefano decide di ascoltare una direzione incerta e non tracciata, partendo per il suo primo viaggio in Africa.

Tutto ciò che seguirà nella sua vita non sarà più lo stesso: la multiculturalità, la relazione con la Terra, il rispetto e l’interesse per le diversità che la popolano, diventeranno parte integrante del suo dna. Lo abbiamo incontrato per voi e ci siamo fatti raccontare la sua storia e l’importante progetto benefico diventato finalmente realtà.

Stefano Lotumolo come guardava il mondo e la realtà circostante da bambino?

Da bambino, come spesso accade nella parte agiata del mondo, ho vissuto la mia infanzia senza grosse preoccupazioni. I miei genitori non mi hanno mai fatto mancare niente, al contrario abbiamo, col senno di poi, avuto veramente troppo. Fino ai 20 anni la mia vita ha inseguito un pallone, quindi da bambino ero troppo impegnato ad emulare Del Piero più che a capire il mondo. Poi piano piano i miei interessi sono cambiati, ma devo ammettere che fino ai 28 anni, sono rimasto inglobato dalla bolla consumistica che ci porta ad abbellire le nostre celle, senza curarci troppo del fatto che la vita si vive anche al di fuori del nostro mondo. Finché vediamo alla tv ciò che accade a bambini e a popolazioni lontane da noi, le ingiustizie non sembrano toccarci. Sappiamo dell’esistenza di cose orribili, ma ne stiamo alla larga.

Ricordi la tua prima macchina fotografica? E la prima foto?

La mia prima macchina fotografica? Una reflex comprata con la mia prima ex storica, ma praticamente mai usata. La mia prima vera compagna di viaggio è stata una Canon 1100d, prestata da un’amica durante un safari in Tanzania, la settimana dopo aver lasciato il mio porto sicuro, nel Novembre 2015. Con quella ho scattato una delle mie prime fotografie. Questa.

Cos’è successo il 02 novembre del 2015?

Il 2 Novembre 2015 ho lasciato il mio porto sicuro per conoscere me stesso ed il mondo. Non sapevo assolutamente dove mi avrebbe portato la vita, ma sapevo che dovevo partire e che avrei trovato tutte le risposte per vivere in pace con me stesso. Il percorso è stato lungo e sono sicuro che non finirà mai in questa esistenza. Siamo sempre in continua ricezione ed in continuo apprendimento dal Mondo.

Perché hai scelto l’Africa come prima destinazione?

Non esiste una ragione specifica per cui ho scelto la Tanzania come prima destinazione, semplicemente la mia anima era già indissolubilmente legata alla popolazione Masai. Una delle prime persone che ho incontrato è stato Philipo, il mio fratello Masai, un guerriero con il quale mi sono connesso fin dal primo giorno ed insieme in 4 anni e mezzo siamo arrivati a realizzare il nostro sogno chiamato Africa Masterpiece Children.

Fotografare per comunicare”, spiegati meglio

Fotografare per dare voce a chi non ne ha. Fotografare per esprimere la mia visione del mondo. Fotografare per lanciare il mio messaggio di uguaglianza e fratellanza. Fotografare per comunicare. Mi piace. La fotografia ha stravolto la mia vita e le sarò sempre grato.

Sei riuscito a dare una risposta alla domanda che ti segue ovunque sul “perché esista così tanto odio al mondo”?

Perché esiste così tanto odio al mondo? Ho la mia idea. Manca equilibrio in tante cose. Basti pensare alla situazione in Africa. Nel 2020 conosco tantissimi bambini costretti a bere dalla solita fonte di acqua dove asini e altri animali si abbeverano e fanno i loro bisogni, mentre da noi la maggior parte dei bambini ha troppo. Si accumulano cose su cose senza tenerne conto. Inoltre, e lo stiamo vedendo un po’ ovunque anche in Italia, l’ignoranza dilaga e le persone vengono aizzate da politici che puntano soltanto a creare notizie false, non curanti del male che stanno facendo alla nostra bellissima Italia. Sono sempre fiducioso mentre guardo al futuro, conosco tantissime anime meravigliose che lottano per un mondo più in equilibrio. Essere in pace con noi stessi ci aiuta ad avere una visione più reale sul mondo. Bisogna prenderci tutti le nostre responsabilità ed iniziare a ragionare con la nostra testa, senza seguire il Salvini del momento. Per fortuna quest’ultimo sta suicidandosi a livello politico, per fortuna.

Cosa hanno rappresentato per te le pubblicazioni “Its All About Love” e “Gli Occhi del Mondo”?

Le pubblicazioni per me hanno significato molto: ho capito che tutto ciò stava accadendo realmente, che ero riuscito nell’impresa di scrivere un libro senza immagini e questo mi ha riempito di orgoglio. Io che non leggevo praticamente mai un libro, sempre troppo impegnato in serate, lavoro e calcio.

Its All About Love è il diario dell’anima del cambiamento radicale che ho affrontato in questi 3 anni e mezzo. Gli Occhi del Mondo è un catalogo con le migliori immagini del progetto Its All About Love, andato in scena per due anni in tutta Italia. Sono stati due check-point incredibili in questo percorso in continua evoluzione.

In un’intervista hai definito la Tanzania come la tua seconda famiglia, perché?

Perché grazie a Philipo e alla connessione con i Masai, ho capito che non esiste una sola casa nella vita ma che la casa è la dove il cuore si sente in pace, immerso completamente in tutto ciò che lo circonda. Philipo molto spesso mi ringrazia, in 4 anni e mezzo abbiamo sognato questo momento un sacco di volte ed adesso è realtà: lui è presidente di AMC Tanzania ed io di AMC Italia. Ogni volta mi ringrazia, ed ogni volta sono io che ringrazio lui, perché è vero che in questi anni ho potuto aiutarlo economicamente, ma è vero anche che per me tutto è risultato più semplice, mentre lui si è fidato completamente in tutti questi anni. Grazie alla comunità Masai, ho iniziato ad apprezzare ogni cosa in maniera diversa, sia quando vivo in condizioni agiate come in Italia, sia quando viviamo nella Savana per settimane. La vita è un dono, e bisogna sempre averne il giusto rispetto.

Perché regalare “Sul Sentiero del Bene?”

Abbiamo preferito che il nuovo ebook fotografico “Sul Sentiero Del Bene” fosse scaricabile e fruibile a tutti gratuitamente, perché l’amore in questo preciso momento storico è più importante del denaro e volevamo che questo nostro messaggio arrivasse ai cuori di più persone possibili, senza dare un prezzo alle emozioni.

L’8 maggio 2020 l’annuncio della firma dello Statuto e dell’Atto Costitutivo della Ong Africa Masterpiece Children, di cui sei Presidente. Cos’è e come nasce?

Africa Masterpiece Children nasce dal legame viscerale che ho con l’Africa e dall’aver vissuto molte esperienze in terra Masai. Nel mio piccolo non sono disposto a continuare ad osservare il triste svolgimento di una vita fatta di stenti di molti villaggi africani e con Ludovica abbiamo deciso di provarci. Dal momento in cui sono atterrato in Tanzania, era il 21 Febbraio 2020, in piena emergenza Covid, sono accaduti una serie di eventi incastrati perfettamente che mi hanno fatto capire ancora di più che siamo collegati ad un entità decisamente più grande di noi, che ci mette a disposizione tutto se riusciamo a vivere in completa fiducia. Io sono stato soltanto il tramite ed ho uniti i pezzi di puzzle che mi si palesavano davanti. Adesso siamo un team completo, organizzato e pronto ad essere impattante da subito. Africa Masterpiece Children e Smiley Hand Organization Tanzania si sono unite per portare avanti un sogno comune, al fine di supportare e migliorare le condizioni di vita delle comunità Masai presenti nel nord della Tanzania. Nicola Maguolo con la sua ONG tanzaniana presente in pianta stabile sul territorio, opera da due anni con progetti riguardanti la salute, l’educazione per l’infanzia e l’emancipazione della figura femminile. Abbiamo davvero tantissimi progetti in procinto di partire, vogliamo unire Arte a Volontariato in maniera totale. Stiamo organizzando un tour nei comuni nel 2021 con AMC, stiamo muovendoci con artisti su altri progetti che adesso non vi svelo. Collegatevi alle nostre pagine e vi prometto che ne vedrete delle belle.

Nei prossimi mesi dove potremo trovare le tue esposizioni?

Non sappiamo ancora se riusciremo ad allestire qualche esposizione, il nostro lavoro fotografico al momento si sta digitalizzando e tra qualche giorno saremo online con la vendita di fotografie. Quindi ricordatevi che se dovete fare qualche regalo, a partire da soli 15 euro vi arriverà a casa una bella immagine a vostra scelta. Pensateci. Purtroppo o per fortuna come dico io, il Covid ha cambiato un po’ le carte in tavola a tutti. Quest’anno avevamo una tournée molto ben organizzata in tutta Italia e non solo. Il mese di Giugno saremmo dovuti essere ospiti dei Consolati Italiani di Houston, New Orleans e Dallas. Tutto rimandato, o almento si spera.

Progetti futuri?

I progetti futuri sono veramente tantissimi, si parla di FilMs, come ho detto il TOUR NEI COMUNI 2021 con tanti altri artisti, vogliamo portare a termine anche il film iniziato nel 2018 perchè ci sono veramente delle scene importanti che non vedo l’ora di mostrare a tutti. Ma prima vi invito tutti a scaricare sul sentiero del bene, l’ebook gratuito che vi permetterà di entrare in questo progetto magico alla portata di tutti. Insieme possiamo fare la differenza.

Parliamone...

Di Elena Mascia

Ho iniziato a scrivere da bambina, per necessità, per aprire una finestra sul mondo di qualcun altro come quelle che mi venivano aperte dai libri che leggevo, da uno in particolare che non dimenticherò: Saltafrontiera, che a soli nove anni mi aveva trasportato nella vita, nelle difficoltà, nelle tradizioni, di bambini provenienti dai più diversi paesi al mondo. Non ho mai smesso di interessarmi alle tematiche sociali, non ho mai smesso di desiderare di poter ascoltare e raccontare le storie di vita vera e vissuta, senza distinzioni. E' per questo che sono diventata giornalista pubblicista, per continuare a raccontare l'invenzione della verità, che non ha niente di sorprendente, solo rapporti di causa ed effetto tra incroci di vita, di luoghi e di persone, l'unica strada che non voglio abbandonare.

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