È morto José “Pepe” Mujica, ex presidente dell’Uruguay, figura simbolo della politica onesta, umana, profondamente radicata nei valori della sobrietà e della giustizia sociale.
Mujica avrebbe, fra pochi giorni, compiuto 90 anni. Ex guerrigliero tupamaro, durante la dittatura dittatura militare, ha trascorso 13 anni in carcere, molti dei quali in isolamento. Ma da quella lunga prigionia ne è uscito senza odio.
Da uomo libero ha iniziato il suo cammino politico, che lo ha portato alla presidenza del Paese dal 2010 al 2015.
Celebre per il suo stile di vita umile, ha vissuto in una casa di campagna, e guidando un vecchio Maggiolino Volkswagen ed ha donato ai poveri del suo paese gran parte del suo stipendio vivendo con poco più di 800 euro al mese.
Amava ripetere “Essere libero è consumare poco”. E quella libertà l’ha difesa fino all’ultimo giorno, senza mai tradire sé stesso.
In un mondo dominato da leader arroganti e politici-spettacolo, Pepe Mujica ha rappresentato un’altra via: quella della coerenza, della semplicità, dell’etica.
Un presidente che sì -parlava come la gente – ma, soprattutto, parlava con la gente.
Siamo più soli, il mondo perde un uomo giusto. Ma le parole, e l’esempio di Pepe, continueranno ad essere lì ed essere ispirazione e fonte di emulazione per chi crede ancora che la politica possa essere, prima di tutto, servizio e dignità.
HASTA SIEMPRE PRESIDENTE
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