SAN MARCELLINO – 24 ore. È stato il tempo occorso agli agenti del commissariato di Giugliano per fare piena luce sui gravi fatti avvenuti due notti fa a San Marcellino dove un ragazzo di 15 anni è  stato ucciso a colpi di pistola. A sparare uno dei proprietari della Caffetteria che si era accorto che 4 ragazzi stavano rubando nel locale.

L’uomo che ha un’abitazione proprio al piano superiore del bar, svegliato da rumori nel locale sottostante e accortosi del furto, ha impugnato la sua pistola, regolarmente detenuta, e ha aperto il fuoco, sparando dal balcone di casa sul gruppo di malviventi che si stavano dando alla fuga.

L’uomo pare abbia sparato quattro volte contro i ladri: uno di loro, di 15 anni, è  morto sul colpo, mentre un complice è  rimasto ferito e gli altri due sono riusciti a fuggire. I ladri, che si erano impossessati di una macchinetta di videopoker, poi sistemata sulla loro auto ma persa durante la fuga, hanno prima abbandonato il corpo del complice morto davanti all’ospedale San Giuliano di Giugliano e poi hanno portato il ferito, un ragazzo di 19 anni, in gravi condizioni, all’ospedale La Schiana di Pozzuoli.

Scoperto il movente, gli agenti del commissariato di Giugliano diretto dal vicequestore Pasquale De Lorenzo sono riusciti nel giro di poche ore ad identificare i 4 e il titolare del bar. All’alba di oggi la Procura di Santa Maria Capua Vetere ha emesso 4 provvedimenti di fermo: uno a carico del titolare del bar, con l’accusa di omicidio e tentato omicidio, e altri tre per i ladri accusati di furto aggravato.

Il ragazzo ucciso e altri due dei fermati, di etnia rom, a quanto ricostruito dalla polizia, vivevano in un campo situato a Ponte Riccio nel giuglianese, mentre un quarto vaga senza una fissa dimora tra gli insediamenti del napoletano e del giuglianese.

Al momento il rom ferito si trova piantonato dalla polizia all’ospedale san Giuliano di Giugliano, mentre un altro degli arrestati, un ragazzo di 19 anni, risultato ricercato in base ad una ordinanza di custodia cautelare per furto emessa dalla procura di Roma (reato commesso quando era minore) e’ stato condotto dagli agenti di Giugliano nel carcere minorile di Misida.

Il quarto che ha preso parte al raid è stato identificato ma non ancora arrestato. La pistola utilizzata per sparare e’ stata sequestrata. L’uomo e’ stato rinchiuso in carcere.

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Di Redazione

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