In memoria del sacrificio della vita di operaie sull’altare del profitto una festa. Proprio come quella del Santo patrono.

In paese una volta l’anno, luminarie, messe cantate, fuochi d’artificio, bancarelle, musiche e mangiate. Il simulacro del Santo in processione coperto di offerte, di voto e di preghiere. Per un sol giorno, però! E per gli altri 364? Il povero Santo è il più bestemmiato del paese.

Così è per la donna! Per lei c’è solo un (solo) giorno di festa : Mimose, cioccolattini, regali, fiori, tutto, e solo per lei! E poi… “schiava di uno schiavo”.

Schiava delle consuetudini, della tradizione, delle usanze, del credo religioso, ma più di tutto, schiava della “cultura” e dei preconcetti del maschio. Da millenni : fuori dal servizio sacerdotale ( ebraismo, cristianesimo, islamismo ) fuori dalla Massoneria, dalle alte cariche della politica, dalla dirigenza di
grandi “aziende” etc.. fuori da tutto e da tutti. Escluse dai diritti più elementari anche se Sanciti dalla Costituzione. Sono le prime ad essere licenziate, le ultime assunte, pagate meno dell’uomo ( quando un lavoro ce l’hanno), sfruttate, ricattate, schiavizzate emarginate, violentate e anche uccise.

Da millenni la donna è considerata meno di maschi ed anche peggio grazie alla cultura egemone e subalterna come si dice oggi o a quella scritta od orale.

Confucio sosteneva che “la donna è la cosa più corrotta del mondo” . Qualche Rabbino nella preghiera del mattino ringrazia Dio di non averlo fatto nascere pagano, schiavo o donna. Nell’Islam la donna è considerata come un giocattolo da tener nascosto a tutti (Harem, velo etc.) per uso solo personale del proprietario; e lei, come testimone, vale come almeno tre uomini. Nel cristianesimo “… essa sarà chiamata donna perché è stata tratta dall’uomo” ( Genesi 2:23)

La legge naturale è invertita “perché l’uomo non viene dalla donna ma la donna dall’uomo e l’uomo non fu creato a motivo della donna ma la donna a motivo dell’uomo” (1° Corinzi 11:8-9) E l’ebreo Giuseppe Flavio sosteneva che “la donna è inferiore all’uomo

Per Euripidela donna è il più spaventoso dei mali”. Per Menandrola donna è la più feroce delle belve”. Per Aristotelele donne sono maschi imperfetti”. Per Tito Liviola donna è un animale altrettanto impotente quanto indomabile”. Simone Amorgino nell’operaSatira sopra le donne” delinea dieci tipi do donna collegabili a dieci tipi di animali: la scrofa, la volpe, la cagna, la scimmia, l’asina, etc… ( solo l’ape rappresenta il modello esemplare di femmina-moglie). Focilide di Mileto poi in un breve componimento in esametri, svolge il tema della donna come animale.  Nel Concilio di Màcon del 585 si discusse se le donne fossero esseri umani.  Tertulliano scriveva che “la donna è l’usciere del diavolo”. San Girolamo che “la donna è una malattia dell’uomo”. San Cipriano sosteneva che “la donna è un demonio assai perfezionato”. Sant’Oddone di Cloney, nelle sue “ Meditationes”, si chiedeva come un uomo che si rifiuta di toccare il pus o lo sporco possa desiderare di baciare una donna che è “un sacco di sterco”. San Colombiano prescriveva che “chi parla familiarmente senza testimoni con una donna dovrà essere punito con duecento colpi di frusta”.

Nel 1595, a Lipsia, Valeus Accidalius pubblicava il libro “Disputatio perjucunda qua anonymus probare nititur mulieres homines non esse” (= comicissima disquisizione in cui un anonimo tenta di dimostrare che le donne non sono uomini). Nel 1775, a Messina venne pubblicato il volume “Storia morale. Effetto del peccato causato dal sano, e malizioso Amore delle Donne” (Recentemente è stato pubblicato in traduzione italiana dal siciliano parlato). Nel 2003, è stato stampato a Napoli, l’opera di Francesco D’ascoliA malafemmina. Zoè à malacrianza è ll’uommene” (un dizionario degli epiteti ingiuriosi che i napoletani hanno rivolto alle donne durante i secoli.

… e queste sono solo alcune perle della nostra cultura totale scritta!

Se poi andiamo nella cosidetta saggezza popolare o nella “cultura orale” o proverbi, come suol dirsi è ancor peggio.

Alcuni esempi? In Sardegna: “ la donna è il fondamento / della morte e dell’inferno/ perché nella sua anima ha tutte le malizie

del diavolo”. In Sicilia: ”dal mare nasce il sale dalla donna ogni male”. In Friuli: ”la donna è il paradiso del corpo/purgatorio del portafogli /l’inferno dell’anima”. Nel Lazio: ”la donna colta è peggiore della minestra salata”. Nel Bolognese: ”la donna come si deve /non ha occhi né lingua, né orecchie”. In Lombardia: ”donna senza dote non si sposa”.

E ancora “Al buio tutte le donne si somigliano”. E nei secoli donne vendute, comprate, offese, picchiate, violentate, stuprate, maltrattate (non esistono statistiche ufficiali). Ed il risultato ultimo di questa “cultura totale” tra il 2008 ed il 2011 sono 360 le  donne uccise dall’uomo (a lei più vicino); nel solo 2012, 126 donne assassinate (solo dai dati ufficiali ) alla prova dei fatti il maschietto nostrano ( colto, religioso, timorato, educato, realizzato, perfetto, amato) di impasto giudeo-cristiano ha trasformato “l’8 marzo, giorno della festa delle donne” in “ ogni giorno, facciamo la festa alle donne!”.

La più infame, bugiarda, ipocrita inutile Festa del consumismo! Aboliamola!!

Iader C. Silvana

photo credit: PD Poggio Imperiale via photopin cc

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Di Redazione

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