TEVEROLA – L’Associazione di Volontariato Si Teverola Onlus, lancia in questi giorni il progetto la “Banca del Tempo”: l’iniziativa, già largamente usata in diverse città, stravolge il meccanismo di banca, non si versa danaro, ma la propria disponibilità a scambiare attività, servizi e saperi con gli altri aderenti usando il tempo come unità di misura degli scambi.

Le prestazioni che possono essere scambiate sono le più varie: svolgimento pratiche, conversazioni, aiuto compiti per i bambini, SOS computer, guida alla città, passeggiate, fare una spesa, fare una partita a carte, consegna farmaci, ecc.

L’obiettivo è favorire il baratto solidale ma anche abbattere le barriere sociali, coinvolgere tutti anche coloro che non hanno tanta voglia di uscire dalle mura domestiche, possono offrire un’ora del proprio tempo anche per stirare o preparare un dolce e contribuire così alla creazione di una comunità.

Quest’attività rientra nel progetto #CityTelling, avviato già da qualche anno in città, che vede i volontari delle associazioni Si Teverola e Migr-Azioni mettere in atto, in modalità autofinanziata, un laboratorio di formazione-intervento permanente al servizio della comunità locale e di promozione di pratiche di cittadinanza attiva.

Chi dà, potrà quindi ricevere un supporto nelle attività quotidiane, o magari imparare qualcosa di nuovo: l’unica moneta di scambio sarà la reciproca disponibilità.

E’possibile aderire all’iniziativa comunicando la propria disponibilità  all’email: segreteria@siteverola.it

Il servizio è totalmente gratuito ed è possibile farne richiesta per sé o per i propri parenti.

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Di Redazione

Notizie Migranti è un coraggioso esperimento di giornalismo interculturale. Il progetto nasce nel 2010, in un periodo di razzismo strisciante che impedisce la convivenza civile tra persone di culture diverse si è voluto dare vita ad una informazione, con la presenza in redazione anche di giovani migranti, che affronta il tema immigrazione come risorsa e non come problema, che evita toni sensazionalistici e allarmistici trattando i cittadini stranieri come soggetti e mai come oggetti.

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