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Chi muore di Covid19? I dati dell’ultimo report


Due volte a settimana, sul sito Epicentro dell’Istituto Superiore di Sanità, viene pubblicato il report con le caratteristiche dei pazienti deceduti e positivi al Covid-19.

L’ultimo bollettino in ordine di tempo è quello del 13 aprile, e si basa su un campione di 18.641 pazienti deceduti.

Viene confermata l’età media di 79 anni (mediana 80) per gli uomini e 83 per le donne, inoltre, analizzando le cartelle cliniche di 1.596 deceduti, è emerso che 53 pazienti, quindi il 3,3 per cento del campione, non presentavano patologie pregresse; 231 presentavano invece una sola patologia, quindi il 14,5 per cento del campione, mentre 331 persone mostravano almeno due patologie pregresse (per il 20,7 per cento). Le restanti 981 persone decedute (corrispondenti al 61,5 per cento) presentavano invece tre o più patologie pregresse.

Il report, a seguire, contiene i dati sulle diagnosi di ricovero dei pazienti deceduti e positivi al Covid-19: nel 93,0% delle diagnosi di ricovero erano menzionate condizioni quali per esempio polmonite, insufficienza respiratoria, o sintomi come febbre, dispnea, tosse, compatibili con il COVID-19.

In 107 casi (7,0% dei casi), la diagnosi di ricovero non era da correlarsi all’infezione. In 9 casi, invece, riguardava esclusivamente patologie neoplastiche, in 49 casi patologie cardiovascolari (per esempio infarto miocardico acuto, scompenso cardiaco, ictus); in 14 casi patologie gastrointestinali (per esempio colecistite, perforazione intestinale, occlusione intestinale, cirrosi), in 35 casi altre patologie.

In relazione ai sintomi principali, questi sono risultati essere febbre e dispnea, accompagnati da tosse e in percentuale minore diarrea e emottisi. Tra le complicanze più comunemente osservate nel campione, si riscontra l’insufficienza respiratoria nel 96,8% dei casi, seguita da danno renale acuto nel 23,0%, sovrainfezione per l’11,6% e danno miocardico acuto nel 9,5%.

Il dato sulle terapie somministrate evidenzia che la terapia antibiotica è stata diffusamente utilizzata nel corso del ricovero per l’84% dei casi, seguita da quella antivirale nel 56% e dalla terapia steroidea nel 34%.

Sono invece 306 i casi in cui sono state utilizzate tutte e tre le terapie. Da considerare inoltre che al 3,1% dei pazienti deceduti positivi è stato somministrato Tocilizumab.

Rispetto all’età si legge che, al 13 aprile, i pazienti deceduti di età inferiore ai 50 anni sono 217 di 18.641, pari una percentuale dell’1,2 per cento.

Da rilevare che 47 di questi avevano meno di 40 anni e 33 presentavano gravi patologie preesistenti (patologie cardiovascolari, renali, psichiatriche, diabete, obesità), mentre 8 non avevano diagnosticate patologie di rilievo.

Elena Mascia

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