Foto di Nuria NavarroFoto di Nuria Navarro

Sono giunte a destinazione le 22 tonnellate di forniture mediche inviate in India con il volo umanitario organizzato da Open Arms e dalla Fondazione Vicente Ferrer.

Foto di Nuria Navarro
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Questa mattina dozzine di concentratori di ossigeno, bombole di ossigeno vuote, pulsossimetri da dito, maschere ECPAP, dispositivi CPAC, maschere e dispositivi di protezione (DPI) sono state consegnate all’ospedale di Bathalapalli della Fondazione Vicente Ferrer. L’ospedale, designato dallo scorso 20 aprile come centro di riferimento per il trattamento della Covid-19 dal governo dell’Andhra Pradesh, dispone di 245 posti letto, 213 dei quali predisposti per pazienti che necessitano di ossigeno.

L’ospedale di Bathalapalli ha raggiunto al momento il 100% della propria capienza e si sono dovuti abilitare anche vari posti letto dell’Unità Malattie Infettive, a causa dell’aumento dei pazienti con Covid-19.

L’India continua a registrare un numero allarmante di contagi, con più di 400.000 nuovi casi al giorno. Il paese deve affrontare un totale di 21,5 milioni di casi conclamati, 3,65 milioni di casi attivi e oltre 4.000 decessi al giorno.

Al momento il dato che preoccupa maggiormente è l’aumento dei contagi e delle diagnosi più gravi tra la popolazione più giovane. L’India è in attesa di aumentare le proprie riserve di ossigeno per alleviare l’emergenza sanitaria in corso nel paese e negli ospedali. Circa 40 paesi in tutto il mondo hanno annunciato l’invio di aiuti umanitari.

Il Boeing 787 con le scorte mediche è partito da Barcellona venerdì scorso grazie alla collaborazione tra Open Arms e la Fondazione Vicente Ferrer e ha avuto il supporto di Enrique Piñeyro, pilota e presidente di Solidaire.

Tanto la raccolta del materiale sanitario come la logistica sono stati possibili grazie alla rapida risposta della società civile e di numerosi enti e singoli collaboratori, che si sono mobilitati in soli cinque giorni.

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Di Redazione

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