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Popoli in fuga – Un milione e mezzo di siriani costretti a lasciare le proprie case

Turchia

Al confine con la Turchia, nelle ultime due settimane vi sono stati picchi giornalieri di 5.000 arrivi che hanno portato il numero totale di rifugiati giunti nel paese ad oltrepassare la cifra di 80.400 ospitati. Nell’ultima settimana, ad aggiungersi ai nove campi già esistenti, due nuovi sono stati aperti e saranno in grado di accogliere fino a 23.000 rifugiati. Altri tre per ulteriori 30,000 persone saranno completati entro la fine di settembre. Molti dei rifugiati che attualmente sono alloggiati in scuole, dormitori e palestre in sette città della Turchia meridionale saranno quindi trasferiti nei nuovi campi. Il governo turco, inoltre, ha informato l’UNHCR che sono 8.000 i siriani in attesa di oltrepassare il confine, che le frontiere continuano ad essere aperte e che i rifugiati saranno ammessi in piccoli gruppi.

Giordania

Nel campo di Za’atari, in Giordania, aperto lo scorso 30 luglio, alloggiano ormai oltre 23.400 persone. UNHCR e le organizzazioni partner locali lottano contro il tempo per ampliare il campo e rispondere ai bisogni più urgenti: alloggi, cibo, acqua ed assistenza medica. Sono complessivamente 72.400 i rifugiati registrati in Giordania, ma le autorità locali stimano che oltre 150.000 siriani siano arrivati nel paese e si temono nuovi flussi di civili in fuga da scontri e bombardamenti.

Libano

In Libano, l’UNHCR ha già registrato oltre 54.000 rifugiati giunti nel nord, nell’est e nella capitale Beirut ed alloggiati prevalentemente in scuole o ospitati presso famiglie. L’Agenzia sta provvedendo ad assicurare la distribuzione di cibo e generi non alimentari e sta accelerando l’identificazione e la riabilitazione di alloggi alternativi per i rifugiati, in vista dell’imminente inizio dell’anno scolastico. La scorsa settimana è stata trasmessa alle autorità una lista di undici edifici da ristrutturare, ma al momento l’autorizzazione ad utilizzarli è stata concessa solo per tre.

Iraq

Nella regione del Nord Iraq, solo nelle ultime due settimane sono giunti circa 2.800 siriani, che portano il numero complessivo di rifugiati arrivati nel paese a oltre 18.500, accolti attualmente presso famiglie locali, scuole e tre campi allestiti nel nord e nell’ovest del paese. L’UNHCR fornisce assistenza nella registrazione, distribuzione di beni essenziali, approvvigionamento idrico e si prepara ad accogliere nuovi arrivi. Il valico di Al-Qaem –uno dei tre da cui i rifugiati siriani entrano in Iraq- rimane tuttavia chiuso e l’Agenzia si appella alle autorità affinché sia riaperto al più presto. Inoltre, un numero sempre maggiore di rifugiati iracheni in Siria è costretto a rientrare nel proprio paese. Ad oggi sono oltre 31.000 gli iracheni che hanno fatto ritorno e per i quali le priorità restano i documenti, il cibo, l’alloggio, l’assistenza medica e il lavoro.

Siria

In Siria, dove il conflitto s’intensifica ed ha spinto oltre 1 milione e mezzo di civili a lasciare le proprie case a cercare riparo in scuole, moschee ed edifici pubblici, fornire aiuti è reso difficile dalle precarie condizioni di sicurezza. Ciononostante, proseguono le operazioni di distribuzione di cibo terapeutico per bambini, articoli per l’igiene, materassi, coperte, utensili per cucinare, teli di plastica, taniche per l’acqua, pannolini e piccole somme di denaro attraverso le agenzie partner. Alle nove linee telefoniche dedicate attivate dall’UNHCR giungono giornalmente centinaia di richieste di richieste di aiuto sia da parte dei siriani sfollati che dei cittadini iracheni che hanno bisogno di cibo, cure mediche, documenti e protezione.

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