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Negra sul palco di Sanremo

SANREMO – Dopo la prima serata all’insegna dei nastri arcobaleno in difesa del ddl Cirinnà (esibiti da Arisa, Noemi, Enrico Ruggeri) che ha lasciato dietro di sé una scia di polemiche, la seconda serata, a Sanremo,  del Festival della canzone italiana non si annuncia affatto più tranquilla.

Ad esibirsi  questa sera sul palco dell’Ariston, per la prima volta, come finalista nella sezione giovani, ci sarà anche Cécile, una ragazza nata a Roma da mamma camerunense, che canterà il contestato brano: “Negra”.

La canzone, nelle intenzioni dell’artista, vuole essere una dura presa di posizione contro il razzismo. «Chiudo bocca e occhi nella notte oscura e hai paura perché sono troppo scura, ‘troppo scura’ – recita la canzone – mi consideri soltanto per un’avventura, ma non consideri la mia natura perché sono negra. Ma quando mi vedi nuda, vado bene anche se sono negra. Quando mi vedi nuda, non te ne frega più».

Lo stile del brano, però, non convince tutti, e sta facendo discutere soprattutto all’interno della comunità dei ragazzi di seconda generazioni legati alla rete G2 (Rete seconde generazioni).

Sul gruppo pubblico di Facebook che fa capo alla Rete G2 è già partito un ampio dibattito tra chi apprezza il coraggio di presentarsi a Sanremo con un brano “forte” e chi, invece, non sopporta l’ammiccamento alla sfera sessuale.

E di immigrazione ieri a Sanremo si è parlato anche con l’esibizione di Irene Fornaciari, che ha cantato le morti in mare nel suo pezzo “Blu”. Subito dopo, il conduttore del festival, Carlo Conti ha risposto all’appello di Unicef Italia e si è seduto sul palco di Sanremo per ricordare le tante vittime innocenti dei naufragi.

«Ringraziamo di cuore Carlo Conti per aver ricordato ieri sera durante la prima puntata di Sanremo il dramma dei bambini migranti morti in mare e la nostra campagna di mobilitazione #tuttigiuperterra» ha dichiarato il Presidente dell’Unicef  Giacomo Guerrera. «Con il suo consueto garbo e umanità Conti ha reso omaggio a tanti bambini innocenti che, in fuga da guerre e violenze, muoiono nel mar Mediterraneo in cerca di protezione in Europa».

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