Il Festival della Fotografia Etica di Lodi è giunto alla sua undicesima edizione e, in un periodo di grande cambiamento forzato, punta a rinnovarsi. L’edizione 2020, dal titolo “Sguardi sul nuovo mondo”, chiede allo spettatore di farsi esploratore appena giunto su terre sconosciute, descritte e narrate dagli 80 fotografi provenienti da tutto il mondo, nelle 22 mostre sparse tra Lodi, sede principale, e Codogno, nuova sede del festival, una delle novità di quest’anno.

HAVANA, CUBA-2018 March 18. Mercedes, 42 years old, posing in her house. The first Vitiligo marks appeared on her elbows and legs by the age of 35, after her grandmother’s death. Now Vitiligo took over 90% of her body. She used Cuban treatments with good results but in the end she gave up using them because she was fed up of applying the lotion every day. Now she puts black makeup on her face in order to camouflage the white skin. If someone asks her: “Mercedes, do you have Vitiligo on your face?”, she answers harshly :”NO, I don’t.”

Il cuore del Festival resta il World Report Award, con le sie Sei sezioni che lo compongono, i cui vincitori sono stati scelti dalla Giuria composta da Alberto Prina – Festival della Fotografia Etica, Aldo Mendichi – Festival della Fotografia Etica, Sarah Leen– Ex Photo Editor del National Geographic, Peter Bitzer – Direttore dell’agenzia Laif.

La categoria MASTER è stata vinta dal russo Nikita Teryoshin con Nothing Personal – the Back Office of War, viaggio nel dietro le quinte del business mondiale della difesa e il back office della guerra; SPOTLIGHT è andata alla britannica Mary Turner e alla sua Dispossessed, racconto dei problemi sociali del nord-est dell’Inghilterra a causa della crisi dell’industria carbone

Tra le novità di quest’anno c’è anche Madre Terra, spazio che racchiude tre reportage su temi relativi l’ambiente e la natura: Pablo Ernesto Piovano con Mapuches: The awakening of ancient voices, in cui storia racconta la lotta per la propria sopravvivenza della comunità Mapuche in Sudamerica; il pluripremiato fotografo canadese Aaron Vincent Elkaim con A State of Erosion, che racconta le difficoltà delle comunità dei nativi nella provincia di Manitoba, in Canada, a seguito della crisi del settore idroelettrico; l’olandese Jasper Doest con Flamingo Bob, bellissima storia di un fenicottero rosso divenuto testimonial ufficiale FDOC.

When Odette asked if she could bring a flamingo to the CBA Television Studios in CuraaoÕs capital, Willemstad, the producers thought she meant a plastic one. Causing a stir when he first arrived, it wasnÕt long before Bob had befriended the presenters. For Odette, such positive media attention helps to promote the conservation work of her charity.

Un programma arricchito dalle sezioni Uno Sguardo sul Nuovo Mondo, Storie di Coraggio, No-Profit Lodigiano, le foto di Alessio Romenzi al seguito di Medici Senza Frontiere, il Premio Voglino, quest’anno assegnato al torinese Giorgio Negro e al suo Pathos, che racconta la dualità Bene e Male e il circuito di mostre fotografiche FFE – OFF, esposte in negozi, bar, ristoranti, gallerie, circoli culturali e aree pubbliche della città.

Tramite una APP, scaricabile gratuitamente, sarà possibile accedere al programma, conoscere le date degli incontri con gli autori, i contenuti multimediali, le visite guidate e le didascalie.
Si parte il 26 settembre e fino al al 25 ottobre sarà possibile visitare le mostre del Festival della Fotografia Etica di Lodi, una città che si amplia nel tempo e nello spazio per raccontare il nuovo mondo.

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Di Giovanni D'Errico

Originario della provincia di Napoli, ho studiato sociologia e da sempre lavoro nel terzo settore come mediatore culturale. A ciò si aggiunge una passione per l’immagine (fissa e in movimento) che mi porta spesso a scuola ad insegnare ai ragazzi come comunicare con il linguaggio multimediale. Ho deciso di contribuire al progetto di Notizie Migranti perché sono avvilito da come si parli sempre peggio del fenomeno delle migrazioni; c’è bisogno di raccontare davvero l’immigrazione, senza i condizionamenti che impone il consenso elettorale, portando la narrazione ad un livello più profondo, ad un livello umano.

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