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SAN MARCELLINO – La Cooperativa “Altri orizzonti” apre una breccia nei muri dell’indifferenza

SAN MARCELLINO – “Se voi non ci abbandonate, noi, tutti quanti insieme, vinceremo”. Questo il grido lanciato a gran voce da Anna Cecere, presidente della Coop. Sociale Altri Orizzonti nel corso di “Colori sotto le stelle”, iniziativa svoltasi sabato scorso all’interno della villetta comunale di San Marcellino.

Colori Sotto le Stelle, non è stata soltanto una sfilata di moda. Ragazze e ragazzi, stranieri e italiani, per la prima volta, insieme, hanno sfilato per un ideale, contro la camorra, contro il razzismo, per la dignità di San Marcellino, di Casal di Principe, di Villa Literno, di Castel Volturno, delle Terre di Don Peppe Diana.

La manifestazione, voluta fortemente dall’associazione sammarcellinese “Libera la Cultura” e realizzata grazie al contributo dell’associazione non governativa “Quarantunesimo Parallelo”, di alcuni sponsor e del consigliere comunale di minoranza Luigi De Cristofaro, è riuscita a coinvolgere attivamente i giovani del territorio e a fargli toccare con la propria pelle il frutto magnifico del lavoro di donne e uomini che vestono la libertà. Un lavoro che non serve ad accumulare profitti ma a far ritrovare la dignità a soggetti con alle spalle una storia difficile e a finanziare le attività che la cooperativa sociale “Altri Orizzonti” e l’Associazione Jerry Essan Masslo, da cui è nata la cooperativa, realizzano sul territorio: dagli ambulatori medici allo sportello immigrati, dalle attività di animazione territoriale alla distribuzione alimenti e all’osservatorio sul disagio.

Da quando la villa confiscata alla camorrista Pupetta Maresca è stata trasformata nella Casa di Alice, una sartoria sociale in cui i sogni diventano realtà, le eroine di Baia Verde continuano a tagliare catene, a sfatare pregiudizi e a dimostrare che quelli che spesso consideriamo problemi possono diventare risorse per il riscatto del territorio.Riescono ad aprire anche a San Marcellino una breccia nei muri dell’indifferenza e continuano ad esportare il marchio “Made in Castel Volturno”, che è non solo il marchio dei capi che producono con il loro lavoro, ma il riscatto di una città: non la Castel Volturno della droga della prostituzione, ma una Castel Volturno nuova, nata nel nome di Don Peppe Diana, dove “gli immigrati non sono un problema, l’unico problema è la camorra”.

I commenti, a margine dell’evento, raccolti tra le personalità presenti si uniscono tutti in un unica voce: “ A San Marcellino non si era mai visto una cosa del genere, mai nessuno aveva urlato in un luogo pubblico, davanti a tante persone e in maniera così chiara e forte, il no alla camorra e il razzismo”. Anche l’Imam della moschea di San Marcellino, Nasser Hidouri, e il responsabile dell’ufficio diocesano per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso, Don Peppino Esposito, intervenuti nel corso della manifestazione, hanno apprezzato la sfilata della cooperativa Altri Orizzonti e la volontà dell’associazione “Libera la Cultura” di portarla anche a San Marcellino.

UMBERTO DE SANTIS

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