Un’orchestra multietnica, quella di Piazza Vittorio. Quattro scuole romane, una elementare e tre medie. E l’idea di una città e un Paese, il nostro, che nella diversità può trovare ricchezza. Arte, cultura, territorio e integrazione.

E’ questo il leitmotiv del progetto “A scuola con l’Orchestra di Piazza Vittorio“, nato dall’idea di intraprendere un percorso formativo vivace e innovativo tra immigrati e italiani partendo proprio dai docenti, i ragazzi e le loro famiglie. Un’iniziativa che abbraccia musica, cultura, diversità e guarda soprattutto alla periferia della città, ai quartieri dove è più alto il numero di studenti stranieri per classi e la conoscenza dell’altro diventa un importante strumento di dialogo e integrazione, a partire dalle scuole.

Il progetto, si è articolato in un ciclo di incontri presso gli istituti scolastici della Capitale, ed è stato  sostenuto dalla Fondazione Terzo Pilastro-Italia Mediterraneo, realtà da sempre attenta alla formazione al dialogo interculturale e alle tematiche promosse dall’Orchestra.

Le lezioni sono state organizzate da Vagabundos e Musica e Altre Cose, con il prezioso contributo di Paco Cinematografica.

Dal 4 al 13 novembre, quattro giornate che hanno visto i musicisti in cattedra. Non la solita lezione in classe, ma un vero e proprio appuntamento di “geografia artistica” alla scoperta di luoghi, storie e musica, quella dell’Orchestra. E della loro esperienza artistica, testimonianza di come l’incontro di culture e generi diversi possa dare vita a inedita bellezza.

L’Orchestra di Piazza Vittorio nasce, infatti, dalla contaminazione di diciotto musicisti di nazionalità, origini culturali e formazione artistiche differenti. Dal rock al pop, passando per il reggae e la classica. Generi diversi. Un’unica sonorità. L’unione di dieci paesi e nove lingue che, insieme, danno vita alla più grande orchestra multietnica d’Europa.

“A scuola con l’Orchestra di Piazza Vittorio” non è solo un progetto di interazione culturale, ma soprattutto di scoperta e crescita sociale. Si è data alle periferie l’opportunità di aprire una finestra di dialogo e conoscenza, tra italiani e stranieri, attraverso un percorso divertente e allo stesso tempo educativo che ha messo assieme due valori: conoscenza e fratellanza.

I musicisti hanno raccontato  la loro storia e quella dell’Orchestra, il loro incontro, lo scambio e l’unione da cui scaturisce la straordinaria forza comunicativa che li caratterizza. Tutto questo inserito all’interno di un format nuovo, pensato proprio per i ragazzi romani delle scuole.

Ogni incontro ha visto i musicisti, nei panni dei docenti, alle prese con una vivace e colorata lezione-concerto in cui hanno alternato momenti di dialogo e racconto a intervalli musicali. Ad aderire al progetto sono stati quattro istituti scolastici. La scuola elementare “Federico Di Donato” di piazza Vittorio Emanuele e tre scuole medie della periferia: la “Italo Svevo”, la “Via dei Sesami” a Centocelle e la “Ludovico Pavoni” a Tor Pignattara.

L’Orchestra di Piazza Vittorio, fondata da Mario Tronco e Agostino Ferrente, lo ricordiamo, è nata nel 2002 all’interno dell’Associazione Apollo 11, ed è un progetto sostenuto da artisti, intellettuali e operatori culturali per valorizzare il rione Esquilino di Roma.

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Di Michele Docimo

Aversano (in prestito a Trieste), eterno indeciso: giornalista free lance, comunicatore sociale, fotoreporter, videomaker, copywriter, storyteller, formatore, speaker ed autore radiofonico. Dirige NOTIZIE MIGRANTI [www.ntoziemigranti.it] e CONTRASTOTV [www.contrastotv.it]. E’ presidente di MIGR-AZIONI APS [www.migr-azioni.info]. A sei anni ha imparato a leggere e da allora non ha più smesso. Oggi sta cercando di imparare a scrivere. È convinto che gli africani salveranno gli italiani.

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